Si può mandare a quel paese il capufficio. Lo dice la Cassazione

Pubblicato il 19 Marzo 2009 - 16:33| Aggiornato il 20 Marzo 2009 OLTRE 6 MESI FA

“Ma chi c… credi di essere?”. Così, a brutto muso, si può replicare ad un superiore al termine di un alterco lavorativo. Senza rischiare il licenziamento. Lo hanno deciso i giudici della sezione lavoro della Corte di Cassazione, con la sentenza 6569.

Saverio M., dipendente di una clinica di Napoli sarà reintegrato in servizio, per effetto della sentenza, dopo che nel 2002 era stato licenziato per insubordinazione.

La Corte non ha ritenuto che il comportamento verbale irriguardoso costituisse una minaccia tale da giustificare un provvedimento grave come il licenziamento.