Intervistato da Fabio Fazio, Silvio Berlusconi ha parlato della sua battaglia contro il coronavirus.
“Poco alla volta se ne stanno andando i postumi del Covid – racconta Silvio Berlusconi – una delle peggiori esperienze della mia vita. Ho capito l’angoscia di tante persone.
Non posso dire di stare bene, mentre intorno a noi c’è di nuovo la crisi che può significare la fame per tanti italiani. E’ una tragedia collettiva”.
La frecciatina al governo
“Dall’inizio dell’estate avevo messo in guardia sulla nuova ondata del virus – ha continuato – eppure l’Italia si è fatta trovare impreparata credendo che ci sarebbe andata meglio degli altri paesi. Non è accettabile. Io avrei fatto diverse cose: non avrei chiuso un occhio sugli assembramenti, avrei mantenuto la promessa di creare più posti di terapia intensiva, distanziamento sui mezzi pubblici, adeguata disponibilità di vaccini anti influenzali anche nelle farmacie”.
Ancora: “Avrei individuato dei luoghi dove i contagiati avrebbero potuto trascorrere la quarantene senza il pericolo di contagiare i familiari. E poi un anno fiscale ‘bianco’ per le imprese colpite dal lockdown. Il Governo ci ascolti e ponga rimedio ai ritardi accumulati in questi mesi. Non si deve perdere altro tempo prezioso”.
“Noi siamo all’opposizione del governo ma nel rispetto dei ruoli – ha detto -, non ci sono limiti alla nostra disponibilità per il bene dell’Italia.
Io credo di essere stato il primo a dire che nell’emergenza ci si stringe intorno alle istituzioni, le politiche vanno messe da parte in questo momento per mettere insieme le migliori risorse del paese per affrontare una situazione straordinaria con sforzo comune e impegno di tutti a prescindere dagli orientamenti politici.
I primi apprezzare questo sforzo sarebbero tutti i cittadini.
Perché non trovare occasione per confrontare le proposte per decisione condivisa? Il luogo è sicuramente il parlamento”.
Infine, sulla decisione di dividere l’Italia in 3 aree per combattere il virus, Berlusconi ha aggiunto:
“Io condivido il principio delle zone diverse, perché è giusto applicare norme più restrittive a situazioni più gravi, è atto di salvaguardia della salute dei cittadini.
Vorrei però maggiore chiarezza sui criteri utilizzati ad esempio per la Campania, che è stata annoverata tra le regioni gialle. Ritengo necessario che ciò avvenga al più presto”. (Fonte: Che tempo che fa)