A Torino è l’ora della Sindone, attesi 2 milioni di pellegrini

Pubblicato il 9 Aprile 2010 - 14:00| Aggiornato il 10 Aprile 2010 OLTRE 6 MESI FA

A dieci anni dalla precedente Ostensione la ‘Santa Sindone’ torna a essere esposta ed è la prima volta dopo il restauro del 2002. Da oggi, 10 aprile, e fino al 23 maggio il Duomo di Torino ospiterà la reliquia per eccellenza della religione cattolica.

Per questo avvenimento il capoluogo piemontese ospiterà due milioni di fedeli pronti a pregare davanti al lenzuolo di lino, che la tradizione dice essere quello che ha avvolto il corpo di Gesà Cristo nel sepolcro. Una reliquia sacra che lo stesso Hitler voleva rubare nel 1939. L’immagine impressa nella tela, di cui si vedono i particolari solo “in negativo”, è quella di un uomo martoriato nel corpo da torture e infine crocifisso; una reliquia segnata da misteri e controversie sulla sua autenticità.

Come vogliono le migliori tradizioni, rafforzate dai rituali della capitale sabauda, l’apertura al pubblico è stata preceduta da una anteprima per le autorità.

Tra i primi a visitare la celebre reliquia, esposta nel Duomo di san Giovanni, il presidente della Fiat Luca Cordero di Montezemolo, accompagnato dalla moglie Ludovica e dalle figlie, e l’amministratore delegato del Gruppo, Sergio Marchionne, che non ha perso occasione per dare prova di maleducazione e arroganza, col suo maglioncino blu senza giacca né cravatta che molti si chiedano se per dare buon esempio di taglio dei costi sia sempre quello.

Del salotto di miscredenti subalpini in trasferta in duomo, tra le autorità presenti c’erano anche il neogovernatore del Piemonte, Roberto Cota e i presidenti di Provincia e Comune di Torino, Antonio Saitta e Sergio Chiamparino.

A rappresentare il Governo i sottosegretari ai Trasporti, Mino Giachino, e agli Interni,Michelino Davico. Tra i visitatori illustri anche il procuratore capo di Torino, Giancarlo Caselli e i vertici delle forze dell’ordine e militari.

Torino per questo evento «spirituale e pastorale», come precisano dal vaticano, sarà presa d’assedio da circa 2 milioni di fedeli, per questo le forze armate collaboreranno con la Protezione civile affinchè l’ostensione della sacra Sindone proceda nel migliore dei modi per le sei settimane programmate.  Per l’occasione stanno arrivando da tutta Italia circa 200 rinforzi, tra polizia e carabinieri. Un grosso aiuto lo darà anche la tecnologia: sulla Sindone vigileranno infatti telecamere di ultima generazione, con tanto di sensori anti-terrorismo in grado di segnalare eventuali movimenti sospetti.

Oltre all’organizzazione i militari promuoveranno per sabato 17 e domenica 18 aprile  un loro pellegrinaggio guidato dall’ordinario militare Vincenzo Pelvi al quale parteciperanno 5000 tra ufficiali, sottoufficiali e semplici soldati. Ricordando il Volto della Sindone, l’arcivescovo catrense invita a non dimenticare «le immagini dolorose di tanti bambini e delle loro madri in balia di guerre e violenze: profughi, rifugiati, migranti forzati. I volti dei piccoli innocenti sono un appello silenzioso alla nostra responsabilità».

Ma il momento più atteso sarà la visita di Papa Benedetto XVI che domenica 2 maggio, alle 10.00 celebrerà la Messa in piazza San Carlo e guiderà poi la recita del Regina Caeli. Nel pomeriggio, dopo un incontro con i giovani della Diocesi, il Pontefice si recherà in Duomo per la sosta di venerazione davanti alla Sindone e una riflessione sui temi dell’ostensione.