Sistema Sesto: niente arresto per Penati e Vimercati

Pubblicato il 17 Ottobre 2011 - 15:45 OLTRE 6 MESI FA

MONZA – La procura di Monza ha rinunciato a chiedere al tribunale del riesame di Milano l’arresto per Filippo Penati e il suo ex braccio destro Giordano Vimercati, i principali indagati nell’inchiesta su un presunto giro di tangenti legate alle ex aree Falck e Marelli. I pm, ritenendo non sussistano piu’ le esigenze cautelari, hanno inviato ai giudici del tribunale del riesame di Milano la rinuncia all’appello contro l’ordinanza del gip che aveva respinto la richiesta di custodia cauterlare per entrambi.

I pm, come si legge nell’atto in cui rinunciano all’appello contro il rigetto dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere deciso lo scorso agosto dal gip Anna Magelli, nel ritenere che non sussistano piu’ le esigenze cautelari per Penati e Vimercati hanno fatto una serie di considerazioni. Innanzitutto l’ex sindaco di Sesto San Giovanni e il suo ex braccio destro si sono rispettivamente presentati ”spontaneamente” per l’interrogatorio (Penati il 9 ottobre e Vimercati il 14 ottobre) ”senza limitarsi a generici dinieghi di responsabilita’ ma fornendo una propria articolata ricostruzione dei fatti” indicando peraltro ”persone” e producendo anche dei documenti ”a sostegno delle rispettive versioni”.

Versioni sulle quali ora sono in corso accertamenti. In piu’ gli inquirenti ritengono che ”le scelte operative” dei due indagati e cioe’ la loro sospensione o autosospensione dagli incarichi ricoperti, siano assieme al lasso di tempo intercorso tra il deposito dell’appello al Riesame e l’udienza per discuterlo fissata per venerdi’ prossimo ”consentono di escludere in generale il rischio di reiterazione del reato”. Infine gli inquirenti osservano che ”nello specifico, non e’ piu’ attuale o comunque e’ fortemente ridimensionato il pericolo di inquinamento istruttorio” relativo alle sole imputazioni illustrate nella richiesta di misura cautelare inoltrata al giudice delle indagini preliminare lo scorso 24 giugno.

Il rinunciare ad insistere con il carcere per Penati e Vimercati, accusati di corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti, non significa pero’ che la Procura abbia fatto un passo indietro in quanto inquirenti e investigatori ritengono di aver raccolto gia’ elementi sufficienti a supporto della ricostruzione effettuata sul presunto sistema di tangenti. Sistema per cui l’inchiesta va avanti anche su altri fronti come quello che riguarda l’affaire Milano-Serravalle e su ‘Fare Metropoli’, l’associazione che sarebbe stata fondata da Penati con lo scopo di raccogliere i finanziamenti per la sua campagna elettorale.