Smog, Italia rischia multa da un miliardo di euro. In 7 anni morti raddoppiate

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Febbraio 2017 - 08:09 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Troppo smog in Italia che rischia quella che già chiamano “la madre di tutte le sanzioni”: una multa da un miliardo di euro da parte dell’Ue. Il Nord è soffocato e scatta l’emergenza in molte città. Ma a far paura è il dato fornito dai medici: in 7 anni le morti a causa delle polveri sottili sono più che raddoppiate. Pronto soccorso ospedalieri e studi medici sono presi d’assalto quando appunto le polveri sottili nelle nostre città superano il livello di guardia.

Quindi, a mettere in fila i fatti, è vero che, specie sulla Pianura Padana, non piove e l’aria si fa via via sempre meno respirabile, che l’Italia viola in effetti sistematicamente i limiti imposti, che diossido di carbonio e polveri sottili fanno male alla salute, che la mannaia delle sanzioni europee (addirittura un miliardo di euro) è sul punto di essere brandita.

Non è, purtroppo per la completezza di informazioni e relative risposte, scientificamente inattaccabile la relazione di causa-effetto fra inquinamento e morti premature, almeno non nella versione abbastanza terrorizzante che riuscirebbe addirittura a calcolare una decina di anni in meno di vita rubati a quasi 90mila persone morte prematuramente (per dire, riuscire a stabilire quanto resta da vivere a un malato di cancro terminale è ancora oggetto di studi di predicibilità). Per Bruxelles è vero perché lo dice l’Organizzazione mondiale della Sanità. Non è pacifico, lo dicono anche in questo governo: “Oltretutto l’Italia ha accettato oltre dieci anni fa limiti che non potevano essere davvero centrati”, è la testimonianza raccolta da La Stampa. E, segnala un lettore, si muore prima a Milano e Torino, ma non a Taranto?

“Da tempo nei nostri studi delle aree metropolitane visitiamo sempre più persone con malattie respiratorie, attacchi d’asma e forme reattivo-allergiche anche gravi. I pazienti aumentano quando i tassi d’inquinamento s’impennano”, racconta Silvestro Scotti, segretario nazionale della Fimmg, la federazione dei medici di famiglia. “Del resto non è un caso che le Asl cittadine ricevano più finanziamenti pro-capite delle altre proprio in funzione della maggiore incidenza di patologie correlate all’ambiente”.

Ad essere colpiti di più sono bambini e anziani, ma quindi quali sono i consigli? “Evitare di uscire nelle ore di punta del traffico, arieggiare la casa di primo mattino quando l’inquinamento è minore, seguire una dieta ricca di antiossidanti che rafforzano la difese immunitarie e non lesinare né olio, né pesce, che combattono le infiammazioni e la tendenza alla trombosi, anch’essa imputabile all’inquinamento”.

Come spiegano Paolo Russo e Marco Zatterin La Stampa:

Che l’Italia stia messa peggio di altri Paesi europei in fatto di danni alla salute da inquinamento ce lo dice a chiare lettere uno studio dello scorso anno dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea). Nel 2012 sarebbero stati ben 84.400 i morti causati dal superamento della soglia su polveri sottili, biossido di azoto e ozono raccomandate dall’Organizzazione mondiale della sanità. Solo sette anni prima, nel 2005, erano poco più di 35mila, secondo lo Studio Viias del ministero della salute. Anche l’impatto sull’aspettativa di vita è devastante. Sempre secondo lo studio ministeriale i veleni nell’aria accorciano la vita di 10 mesi, che diventano 14 al Nord, 6,6 al Centro e 5,7 al Sud.