ROMA – “Sofia potrà continuare con le staminali”. Parola del ministro della Salute, Renato Balduzzi dopo oltre due ore di colloquio con i genitori della famiglia. Chi è Sofia? E’ una bambina di tre anni e mezzo affetta da leucodistrofia metacromatica. La leucodistrofia metacromatica è una malattia neurodegenerativa. L’unica speranza è una cura a base di staminali del metodo Stamina messo a punto dal professore Davide Vannoni. Metodo però vietato in Italia.
Il caso è stato portato alla luce dei riflettori prima con un servizio de Le Iene (clicca qui per vedere il video) poi con una lettere di Adriano Celentano al Corriere della Sera (clicca qui per leggere l’articolo).
Lo stesso Adriano Celentano sul Corriere della Sera ha raccontato perché era stata bloccata la cura per la piccola Sofia:
“Nonostante il blocco del ministero della Salute bambini affetti dalla stessa malattia ricevono le infusioni di cellule staminali e cominciano a stare meglio. Ma questo purtroppo non vale per Sofia: dopo la prima infusione, il tribunale di Firenze, nonostante il parere contrario della maggioranza dei giudici, ha ritenuto di bloccare le altre quattro che Sofia avrebbe dovuto assumere.”
Renato Balduzzi, come riporta il Corriere della Sera, però rassicura:
“Questo è un caso particolare — sottolinea Balduzzi stringendo tra le mani un libro scritto dalla mamma di Sofia sulla storia della figlia — ma la vicenda non è come l’ha raccontata Celentano. Io ho solo rispettato le regole, la legalità. Non ci sono ostacoli burocratici, ma una costante attenzione da parte del ministero alla validazione scientifica di certe terapie e di ciò che bisogna fare affinché un metodo possa diventare una cura standard, dopo la necessaria sperimentazione eseguita in base a criteri scientifici internazionali. l caso di Sofia è particolare, ha delle peculiarità che dobbiamo valutare con grande attenzione e per questo ho deciso che va fatto un approfondimento tempestivo, nei prossimi giorni. Tra una settimana ne riparlerò con i genitori della piccola. Intanto la bambina potrà proseguire le cure con le staminali in un laboratorio autorizzato dall’Aifa”.
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