Scuola, solo 7 ravioli in mensa: class action Codacons vs Milano Ristorazione

Pubblicato il 4 Aprile 2013 - 13:25| Aggiornato il 11 Dicembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Sette ravioli, non uno di meno né uno di più. Questa la porzione che i bambini di 10 anni di una scuola elementare si sono visti servire alla mensa. Una maestra ha fotografato il pranzo e insieme ai genitori si è rivolta al Codacons per protestare, scrive il Corriere della Sera. Il Codacons ha lanciato una class action in tribunale contro Milano Ristorazione, la ditta che si occupa di rifornire le mense scolastiche di Milano. La porzione è adatta per bimbi di 3 anni, spiega il Codacons, ma un bambino di 10 anni ha bisogni nutritivi più elevati.

Il Corriere della Sera riporta la denuncia del Codacons:

“Questa volta la protesta contro i pasti serviti nelle mense scolastiche di Milano non arriva dai genitori ma da un’insegnante stufa di veder serviti ai suoi alunni pasti da fame. Così ha deciso di fotografare quanto è stato dato ai suoi bimbi di 10 anni: 7 ravioli. L’insegnante – aggiunge il Codacons – ha chiesto chiarimenti alle scodellatrici e prima si è sentita rispondere che si trattava di una questione di grammatura, poi che non potevano fare porzioni più consistenti dato che il cibo consegnato quel giorno era scarso. A quel punto, allegando la foto, ha domandato a Milano Ristorazione se secondo loro era un piatto da poter presentare a dei bambini in crescita, soprattutto a bambini di classe quinta, quando il secondo piatto era il pesce che di solito nessuno mangia”.

Marco Donzelli, presidente del Codacons, spiega che tra bambini di 3 anni e ragazzi di 14 anni le esigenze nutritive sono differenti:

“I bambini di 10 anni non possono certo diventare obesi se mangiano più di 7 ravioli. Solleveremo il problema delle dosi in Tribunale, non appena sarà fissata l’udienza dell’azione collettiva che abbiamo già intrapreso e depositato contro Milano Ristorazione. I piatti proposti non hanno grammature diverse a seconda dell’utenza a cui sono destinati, come specificato invece nell’allegato n. 7 del contratto stipulato con il Comune. Milano Ristorazione, infatti, applica le stesse porzioni di cibo, e quindi di calorie, ai bambini indipendentemente dalla loro età”.

Fare le stesse porzioni implica che il cibo fornito “non solo non è ottimo ma non è nemmeno abbondante”, spiega Donzelli:

“Le indicazioni dei Larn (Livelli di Assunzione giornaliera Raccomandati di Nutrienti), invece, prevedono un differente apporto di calorie, proteine, ferro, calcio, a seconda delle diverse fasce scolastiche: scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo grado. Se si fanno le stesse porzioni per i bambini sino a 6 anni e per quelli tra i 7 ed i 10, si dà troppo o il giusto ai bimbi di prima ma sicuramente poco a quelli più grandi”.

Ora la class action è stata presentata al tribunale e se ammessa i genitori potranno ottenere non solo il miglioramento del servizio, ma anche un risarcimento che tiene conto delle tasse pagate per il servizio mensa.