Sonia Battaglia è morta, era entrata in coma dopo il vaccino AstraZeneca: trombosi diffusa ed emorragia cerebrale

di FIlippo Limoncelli
Pubblicato il 18 Marzo 2021 - 17:40 OLTRE 6 MESI FA
Sonia Battaglia morta vaccino AstraZeneca

Sonia Battaglia è morta, era entrata in coma dopo il vaccino AstraZeneca: trombosi diffusa ed emorragia cerebrale (foto ANSA)

E’ morta Sonia Battaglia, la donna di 54 anni ricoverata in ospedale a Napoli pochi giorni dopo aver ricevuto la somministrazione del vaccino Astrazeneca.

Le condizioni della donna stamattina sono state esaminate dalla commissione medico legale per la valutazione della morte encefalica. Dopo l’intera procedura, durata sei ore, alle 15, stante la assenza di tutti i riflessi e la presenza di un elettroencefalogramma stabilmente piatto, è stata dichiarata la morte della paziente.

In relazione alle normative vigenti l’orario della morte viene indicato in cartella clinica alle 9 e vengono sospese le funzioni di sostegno alla ventilazione. Le condizioni di Sonia Battaglia, 54 anni, erano peggiorate nei giorni seguenti al suo ricovero a causa di una trombosi a diversi organi del corpo e di una emorragia cerebrale.

Sonia Battaglia morta per una trombosi dopo il vaccino Astrazeneca

La donna aveva ricevuto il 1 marzo, in quanto docente, la prima dose del vaccino Astrazeneca, del lotto ABV5811, finito poi sotto sequestro in Italia nei giorni successivi.

Secondo i famigliari della donna, la 54enne non aveva patologie pregresse. Uno dei figli, intervistato dal sito IlMeridianoNews, aveva raccontato di come la madre si era sentita male poche ore dopo il vaccino: “Il giorno seguente al vaccino stava bene ed è anche andata a lavoro come suo solito. A distanza di due giorni ha iniziato ad avere febbre e dolori articolari. Il terzo giorno invece, ha iniziato a vomitare senza sosta. Abbiamo chiamato l’ambulanza ed i sanitari le hanno messo la flebo per recuperare tutti i liquidi che stava perdendo. Dormiva in continuazione non riusciva a parlare, si addormentava mentre parlava”.

Le condizioni di Sonia Battaglia peggioravano di ora in ora: “Il 12 marzo sera abbiamo richiamato l’ambulanza – dice ancora il figlio -. Dopo aver controllato i parametri vitali, si è rifiutata di portarla in ospedale e tenerla sotto controllo. La mattina seguente ho chiesto a mia madre di muoversi e di alzare la gamba sinistra, lei era convinta di riuscire ad alzarla ma invece era totalmente immobile. L’ho presa in braccio e portata in pronto soccorso dove è stata ricoverata d’urgenza per emorragia cerebrale e in seguito ha anche avuto un infarto”.