Scontri a Roma, la leader dei No Pass Pamela Testa col volto insanguinato accusa la polizia

di redazione Blitz
Pubblicato il 11 Ottobre 2021 - 12:54 OLTRE 6 MESI FA
Scontri a Roma, la leader dei No Pass Pamela Testa col volto insanguinato accusa la polizia

Scontri a Roma, la leader dei No Pass Pamela Testa col volto insanguinato accusa la polizia

Il volto insanguinato e accuse alla polizia di averla picchiata: Pamela Testa, la promotrice della manifestazione di sabato 9 ottobre a Roma contro il green pass e sfociata in violenti scontri che hanno devastato il centro di Roma, si mostra così in un video circolato sui social e pubblicato dal Corriere della Sera. “Sono stati i poliziotti, ci hanno caricato”, accusa.

Dopo gli scontri, una maxi retata ha portato in manette il fondatore di Forza Nuova Roberto Fiore, il leader romano Giuliano Castellino e altre 10 persone. Tra queste c’era Pamela Testa, 39 anni, che aveva preavvisato il sit-in a piazza del Popolo per conto dell’associazione “Liberi cittadini”. 

Scontri a Roma, procura apre due inchieste

Sono due i fascicoli di indagine avviati dalla Procura di Roma in relazione agli scontri avvenuti sabato nel cuore della Capitale. I pm hanno diviso in due “livelli” l’azione di indagine: il primo riguarda i sei arrestati, ritenuti promotori della rivolta, con l’irruzione nella sede della Cgil, tra cui Roberto Fiore, Giuliano Castellino di Forza Nuova, l’ex Nar Luigi Aronica, l’attivista Pamela Testa e il leader del movimento IoApro, Biagio Passaro.

Per loro i magistrati contestano, al momento, i reati di istigazione a delinquere, devastazione e saccheggio. I pm nel chiedere la convalida dell’arresto valuteranno ulteriori aggravanti.

Scontri a Roma, 13 arresti e 600 cani sciolti

Oltre ai vertici di Forza Nuova arrestati, le forze dell’ordine hanno identificato anche seicento cani sciolti. Il giorno dopo la violenta manifestazione dei No Pass nella Capitale, i militanti dell’ultradestra e altri violenti pagano il conto dei disordini con tredici persone finite in manette.

Ma nonostante la risposta delle forze di polizia, l’onda di violenza non si è fermata: dopo i tafferugli in strada e l’assalto alla sede della Cgil, nella notte a Roma è finito nel mirino anche il Policlinico Umberto I.

I medici erano accusati di aver soccorso un manifestante No Vax ferito, che però si rifiutava di sottoporsi al triage e alle misure di contenimento anti-Covid. Nell’ennesimo raid una quarantina di manifestanti hanno fatto irruzione nell’ospedale sfondando la porta di ingresso e un’infermiera è stata ferita alla testa con una bottiglia, con due agenti di polizia rimasti contusi mentre i manifestanti seminavano il panico tra i sanitari, che sigillavano i locali per proteggere i pazienti.

Quattro feriti che si aggiungono al bilancio dei 38 agenti delle forze dell’ordine medicati dopo gli scontri in una giornata incandescente, dove lo squadrismo nero di pochi ha solo innescato la rabbia sociale di gente comune, ristoratori, camionisti, piccoli imprenditori e dipendenti di aziende.

Scontri a Roma, chi sono i 600 identificati

I 600 identificati, anche provenienti da diverse regioni del Nord, sono arrivati con pullman organizzati, in minivan o in moto. I generali del disordine invece, che si aggiravano tra la folla coordinando gruppi di esagitati, sono stati arrestati in differita alcune ore dopo gli scontri.

I nomi dei leader di Forza Nuova fermati, Roberto Fiore, Luigi Aronica e Giuliano Castellino, non sono affatto nuovi nelle informative della Digos. Aronica, l’ex Nar fondatore dei primi Nuclei Armati Rivoluzionari, ha già alle spalle 18 anni di carcere per terrorismo.

Con loro in manette sono finiti anche ex esponenti del movimento nazifascista Militia, decaduto qualche anno fa dopo una serie di arresti. Ma ci sono anche volti emergenti dell’estremismo di destra, come la 39enne Pamela Testa, anche promotrice della manifestazione, e personaggi finiti alla ribalta dei gruppi social sulla scia delle proteste contro le misure anti-Covid, come il ristoratore Biagio Passaro, leader del movimento IoApro.

Quest’ultimo – anche brand manager del franchising Regina Margherita – durante l’assalto alla sede del sindacato ha persino girato una diretta video su Facebook intitolata “Si sfonda la sede della Cgil”, con l’ingresso della folla nei locali. Per gli episodi di Roma sono finora state arrestate tredici persone, che adesso a vario titolo dovranno rispondere dei reati di danneggiamento aggravato, devastazione e saccheggio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale.