Sorianello (Vibo Valentia), sequestrato laboratorio artigianale di botti: 2 denunciati
Pubblicato il 31 Dicembre 2019 - 19:10 OLTRE 6 MESI FA

Una volante dei carabinieri (foto d’archivio Ansa)
ROMA – Un laboratorio artigianale per la fabbricazione di botti è stato scoperto a Sorianello dai carabinieri che hanno denunciato in stato di libertà due persone C.A. di 45 anni, per produzione e detenzione abusiva di materiale esplodente e N.L., di 33, acquirente dei prodotti illegali. I militari impegnati sul fronte della prevenzione della vendita di artifizi pirotecnici di genere vietato, hanno verificato il contenuto di una busta ceduta dal 45enne all’altro. All’interno della busta è stato trovato diverso materiale esplosivo di produzione artigianale. E’ seguita una perquisizione domiciliare che ha portato alla scoperta di un vero e proprio laboratorio utilizzato per la produzione di artifizi pirotecnici con materiale necessario per il confezionamento, polveri piriche, micce e un centinaio di petardi pronti per la vendita per un peso complessivo lordo di circa 10 chili. Tutto il materiale è stato sequestrato.
Emilia Romagna, sequestrati circa 200 kg di fuochi pirotecnici.
Sequestrati dalla Guardia di Finanza di Reggio Emilia – nel corso di controlli in diversi esercizio commerciali della provincia – circa 200 chilogrammi di artifici pirotecnici, tenuti all’interno del locale da un cittadino cinese denunciato per non avere rispettato le disposizioni di legge in materia di conservazione e deposito di materiale esplodente e non aver osservato le norme in materia di prevenzione di incendi. Nel dettaglio, le Fiamme Gialle hanno rinvenuto un bancale con numerose scatole piene di fuochi d’artificio stipato in un magazzino accanto a carta ed altri materiali facilmente infiammabili senza che fossero state prese da parte del commerciante le dovute precauzioni. Tra gli articoli sequestrati botti ribattezzati ‘Fontana nucleare’, ‘Mitraglia 62’, ‘Fontana lucifero’, ‘Mini ciccioli’, ‘Bang multiflash’,’Moom magnum xxl’. Tutti prodotti che, seppur a norma di legge, rappresentavano un vero e proprio pericolo a causa delle illecite modalità di stoccaggio.