Spacciatori di vedetta giorno e notte, il clan Formicola forniva i pasti dalla pizzeria

Pubblicato il 30 Giugno 2010 - 15:41 OLTRE 6 MESI FA

Spacciatori giorno e notte, costretti su ballatoi 24 ore su 24 per smerciare gli stupefacenti. Per loro neanche la pausa pranzo o caffè, le vettovaglie venivano consegnate direttamente da una pizzeria vicina al clan camorristico. E’ quanto è emerso dalle intercettazioni, utili alle indagini dei carabinieri di Cercola (Napoli), per ricostruire nei dettagli l’attività di spaccio da parte del clan Formicola nella zona di San Giovanni a Teduccio conosciuta come Bronx.

”In una sola circostanza gli spacciatori sono autorizzati ad allontanarsi per il tempo strettamente necessario dal posto di lavoro- scrive il gip Carlo Alessandro Modestino nell’ordinanza emessa su richiesta del pm Mariella Di Mauro – ed è nel caso in cui vi è segnalata dalle vedette la presenza di personale delle forze dell’ordine all’interno del quartiere; comunque l’ordine è chiaro e incontestabile, l’assenza deve essere ridotta al minimo, per non creare un disservizio alla clientela”.

E non è tutto. Il lavoro girava su più turni, decisi dai capi, si legge sull’ordinanza, “al fine di garantire il buon andamento dell’attività illecita e quindi ricavarne il maggior profitto dalla stessa”. E non erano ammessi ritardi, assenze ingiustificate dallo stesso e/o ancora più grave ingiustificate mancanze a fine turno lavorativo di sostanza stupefacente e/o denaro, l’organizzazione interviene immediatamente con forza verso il singolo soggetto.

Nel clan vige inoltre ”la disposizione tassativa che ad ogni turno di vendita deve essere abbinato un turno di vigilanza, in modo tale da evitare inutili perdite di uomini (arresti) e di stupefacente (sequestri). I numerosi servizi di appostamento da parte della polizia giudiziaria hanno chiaramente dimostrato che è quasi impossibile entrare nell’ area del lotto delle palazzine popolari, ubicate alla via Taverna del Ferro – Bronx -, senza essere notati o bloccati.

Decine di giovani fiancheggiatori, a bordo di motocicli si aggirano continuamente per l’area in questione, fermando autovetture e persone non a loro conosciute, scortando le stesse, anche solo dopo un breve transito nel quartiere, per alcune centinaia di metri. Benché le palazzine siano fatiscenti, i cancelli in ferro posti all’ ingresso degli edifici rimangono obbligatoriamente chiusi con le serrature perfettamente funzionanti e con periodica manutenzione “dai piani superiori – conclude l’ordinanza – ogni qual volta si intuisce che personale delle forze di polizia entra nel quartiere, si ode chiaramente qualcuno gridare il segno convenzionale: Antonella”.