Spari a palazzo Chigi, Luigi Preiti: “Disperato, volevo colpire i politici”.

Pubblicato il 28 Aprile 2013 - 16:45 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Sparatoria a palazzo Chigi: Luigi Preiti voleva sparare ai politici, perché era “disperato” e ha pianificato il suo gesto 20 giorni fa. Quindi domenica 28 aprile è andato davanti palazzo Chigi e ha sparato, proprio mentre il nuovo governo giurava al Colle. 

”E’ un uomo pieno di problemi che ha perso il lavoro, aveva perso tutto, era dovuto tornare in famiglia: era disperato. In generale voleva sparare sui politici, ma visto che non li poteva raggiungere ha sparato sui carabinieri”. Così il pm di Roma, Pierfilippo Laviani, dopo aver sentito Luigi Prieti. ”Ha confessato tutto. Non sembra una persona squilibrata”.

Preiti, oltre alla pistola con cui ha sparato, una calibro 7.65 con matricola abrasa comprata a Genova quattro anni fa, aveva con sé circa 50 proiettili: sette li ha usati, nove erano nello zainetto e un’altra manciata in tasca. “Poteva essere una strage”, osservano i magistrati.

Preiti ha assicurato di aver fatto tutto da solo: “Sono partito sabato sera da Rosarno in treno – ha raccontato durante l’interrogatorio, durato circa un’ora e mezzo -, non lo sapeva nessuno”. L’attentatore è andato a dormire in un albergo in centro e domenica mattina verso le 11.30, indossate giacca e cravatta, ha raggiunto Palazzo Chigi per compiere quello che ha definito “un gesto eclatante”.

Volevo colpire i politici – ha spiegato – perché non ci aiutano, siamo nei guai e loro non fanno nulla”. Ma non essendo riuscito a raggiungere i suoi obiettivi ha puntato la pistola contro i carabinieri. Davanti ai pm l’attentatore si è dimostrato pentito: “Non volevo che finisse così”. E forse pensando al dolore provocato, ha versato anche qualche lacrima rivelando: “Mi sarei voluto uccidere”.