“Speculazione su prezzo benzina”. Tribunale, vince Codacons: “Ora class action”

Pubblicato il 30 Marzo 2013 - 16:26 OLTRE 6 MESI FA

VARESE – “Speculazione sul prezzo della benzina“: il tribunale di Varese dà ragione al Codacons. E il Codacons annuncia subito una class action contro le compagnie petrolifere.

In una nota l’associazione dei consumatori rileva come il Tribunale, decidendo sull’istanza di sequestro di una serie di documenti sui listini di benzina e gasolio ha individuato gravi indizi di reato (truffa aggravata e aggiotaggio) sulla formazione dei prezzi dei carburanti in Italia, ordinando di investire della questione le Procure della Repubblica competenti (Roma e Milano) territorialmente.

”Dopo l’importante decisione del Tribunale di Varese, che ha chiesto alle Procure della Repubblica competenti di indagare sull’andamento dei prezzi dei carburanti, ravvedendo gravi indizi di reato, il Codacons lancia una class action alla quale possono aderire oltre 34 milioni di automobilisti italiani”.

E’ quanto si legge in una nota secondo cui ”tutti coloro che negli ultimi 5 anni hanno fatto rifornimento di carburante presso i distributori delle compagnie petrolifere citate dal Gip di Varese (Shell, Tamoil, Eni, Esso, TotalErg, Kuwait Petroleum, Api) possono ora costituirsi parte offesa nel procedimento e avviare l’iter per ottenere un risarcimento in quanto soggetti danneggiati da reato – spiega il Codacons”.

Questo, rileva l’associazione, ”perche’, una volta dimostrata l’alterazione anomala dei listini e l’esistenza di speculazioni atte a mantenere elevati i prezzi di benzina e gasolio, chiunque sia in grado di provare i rifornimenti potra’ chiedere un risarcimento per il danno economico subito. Il Codacons fornira’ dunque assistenza legale a tutti coloro che vorranno depositare querela di parte offesa: per aderire all’azione e’ sufficiente seguire le procedure pubblicate sul proprio sito”.