Speleologo morto Oscar Leandri, si rafforza ipotesi suicidio

Pubblicato il 17 Gennaio 2016 - 19:19 OLTRE 6 MESI FA
Oscar Leandri

Oscar Leandri

RIMINI – Si rafforza l’ipotesi del suicidio di Oscar Leandri, il 54enne di Bertinoro (Forlì, Cesena), appassionato di speleologia, trovato morto all’alba di sabato in un dirupo a Miniera di Perticara, frazione di Novafeltria (Rimini).

A far propendere gli inquirenti per questa possibilità, è il fatto che, nella perquisizione a casa della vittima, i carabinieri hanno trovato lettere dello stesso Leandri, indirizzate ai familiari, in cui l’uomo lasciava intuire le intenzioni suicide ritenendo di essere gravemente malato.

Anche se l’ipotesi di omicidio non è stata esclusa (Leandri è stato trovato con sacchetto in testa chiuso con del nastro adesivo e le mani legate dietro alla schiena, strette con una fascetta da elettricista), dalla prima ispezione cadaverica sul suo corpo non sono stati trovati segni riconducibili all’intervento di altre persone. I carabinieri ritengono verosimile la possibilità che Leandri possa essersi tolto la vita con queste modalità: prima si sarebbe chiuso il sacchetto di plastica in testa con il nastro adesivo e poi, per evitare il gesto istintivo di togliersi il sacchetto quando l’aria sarebbe venuta a mancare, avrebbe immobilizzato i polsi con la fascetta da elettricista.

Ad ogni modo sarà l’autopsia, fissata per lunedi, a fornire maggiori elementi. Sicuramente a causare il decesso è stata l’asfissia. I militari hanno sentito familiari e conoscenti per capire quanti più aspetti possibili della vita della vittima. Non sono emersi né problemi in famiglia né di tipo economico. Dalle lettere, a questo punto, si deduce che la sua più grande preoccupazione era data dalle condizioni di salute.

Leandri, dipendente del Comune di Cesena, conosceva bene l’Alta Valmarecchia e in particolare, essendo appassionato di speleologia, frequentava spesso la zona di Perticara dove si trovano ancora i cunicoli delle vecchie miniere di zolfo. Era partito giovedì mattina, a casa aveva lasciato un biglietto per avvisare la compagna e la figlia adolescente che sarebbe andato a fare un’escursione proprio a Perticara.

È stata la compagna 46enne, non vedendolo rientrare venerdì pomeriggio né avendo ricevuto sue notizie, a lanciare l’allarme. Nella sua auto, parcheggiata a circa un chilometro dal luogo dove è stato trovato il corpo,c’era l’attrezzatura da escursione che quindi non ha utilizzato forse proprio perché la sua intenzione era già quella di farla finita.