Speziale, non tutte le t-shirt sono uguali

di Silvia Cirocchi
Pubblicato il 5 Novembre 2015 - 19:40| Aggiornato il 16 Marzo 2017 OLTRE 6 MESI FA
Speziale, non tutte le t-shirt sono uguali

Speziale, non tutte le t-shirt sono uguali

Speziale, non tutte le t-shirt sono uguali.

È buffo, forse ridicolo, ancor peggio patetico e sconfortante. Poco importa se la Questura abbia smentito la trattativa con “Genny la carogna”, quello che resterà agli occhi di tutti sono le immagini del capitano e del presidente del Napoli sotto la curva partenopea che parlano col figlio del camorrista. Potranno dirci di tutto ma chiunque, chiunque, abbia guardato dallo stadio o alla tv quel penoso siparietto sa che erano lì per avere l’autorizzazione del capo ultras al fischio d’inizio.
E come sempre capita corsi e ricorsi storici ci portano alla memoria un’altra maglietta, diversa scritta, stesso messaggio. Era il novembre del 2012 quando Pietro Arcidiacono, un giocatore del Cosenza Calcio (che militava in serie D), dopo un gol esultò mostrando una t-shirt con una scritta fatta con un pennarello nero che recitava “SPEZIALE INNOCENTE”. Il suo club si dissociò immediatamente dal gesto e prese provvedimenti nei confronti del proprio giocatore, non solo, i maggiori provvedimenti nei confronti dell’allora 24enne giocatore catanese furono presi dal Questore di Catanzaro, Guido Marino, che fece scattare il Daspo di tre anni per il calciatore.

Oggi invece ritroviamo le nostre istituzioni che non solo non prendono provvedimenti verso chi indossa una maglia che inneggia alla libertá di un ragazzo che ha ucciso un poliziotto lanciandogli un lavello, ma viene addirittura istituito di una carica a quanto pare. E come tutto le cariche gli è stato riconosciuto il potere di decidere. Di decidere se una partita, la finale di Coppa Italia, dovesse essere giocata. Tutto questo davanti al Presidente del Consiglio e alle seconda carica dello Stato.
Perchè questo è il nostro amato Paese.
Se tutto ciò fosse accaduto con Berlusconi Presidente del Consiglio le dimissioni del ministro degli Interni sarebbero state chieste a gran voce da tutti.
Perchè questo non accade anche con l’attuale Governo? Forse per i Presidenti non eletti dal popolo la regola non vale.