Spiagge e ristoranti nella morsa del fisco. Sulle coste italiane 36 milioni di euro evasi

Pubblicato il 20 Agosto 2009 - 11:47 OLTRE 6 MESI FA

stabilimenti-balneariLa Guardia di Finanza non va in vacanza ma continua la caccia agli evasori.

Dal primo luglio di quest’anno fino a Ferragosto, le Fiamme Gialle hanno eseguito, lungo le coste italiane, oltre mille verifiche e controlli contro l’evasione fiscale e l’economia sommersa, nei confronti delle attività tipiche della stagione estiva: alberghi e affittacamere (256), ristoranti e pizzerie (237), bar e gelaterie (204), stabilimenti balneari (181), villaggi turistici (47), campeggi (26), discoteche e locali da ballo (24).

Ben 44 di queste attività – fanno sapere le Fiamme Gialle – «pur operando alla luce del sole, erano evasori totali, vale a dire soggetti completamente sconosciuti al fisco, non avendo mai presentato alcuna dichiarazione dei redditi». Si tratta di 15 alberghi, 5 affittacamere, 11 fra ristoranti e pizzerie, 10 bar, 3 stabilimenti balneari, individuati in Campania (18 casi), Toscana (7), Sicilia (6), Lazio (8), Marche (3), Emilia Romagna (2). L’evasione complessiva è di circa 36 milioni di euro di redditi non dichiarati e di circa 13 milioni di Iva evasa. L’ammontare degli affitti in nero scoperti è in tutto pari a circa 700 mila euro.

I casi più singolari? Le Fiamme Gialle ricordano quello di tre stabilimenti balneari abusivi scoperti sul litorale di Nettuno, che, oltre ad operare in evasione d’imposta, occupavano illegalmente un’area demaniale di oltre 1.800 mq, proponendo un affitto mensile di un ombrellone e lettino a prezzi assolutamente concorrenziali (70 euro) rispetto agli stabilimenti regolari, sottraendo diversi clienti a questi ultimi.