Spostamenti tra Regioni, le 2 ipotesi. Lombardia ritarda tutti di 7 giorni?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Maggio 2020 - 08:48 OLTRE 6 MESI FA
Spostamenti, Ansa

Spostamenti tra regioni, le due ipotesi: si riapre tutti insieme il 3 giugno o tutto rinviato (foto Ansa)

ROMA – Tutti o niente.

Due le ipotesi: o si riaprirà tutti insieme il 3 giugno oppure tutto verrà rinviato di una settimana.

Di questo, di queste due ipotesi, si parlerà nella video conferenza tra Regioni e Governo.

Governo alla ricerca di una mediazione tra le Regioni del Sud e le due sotto osservazione del Nord: ovvero la Lombardia e il Piemonte.

Le Regioni del Sud, lo ricordiamo, in questi giorni hanno più volte di minacciato di far entrare sul proprio territorio solo chi si presenterà con il test sierologico effettuato nei tre giorni precedenti.

Altra ipotesi in campo poi è quella della quarantena breve.

Libertà quindi di trasferimento per tutti ma con una quarantena breve per alcuni movimenti.

“Gli italiani – ha detto la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa – hanno mostrato responsabilità, penso sia opportuno garantire libertà di movimento con la certezza che questo non farà salire i contagi”.

Il report.

Nelle prossime ore arriveranno i nuovi dati del monitoraggio settimanale effettuato dal ministero della Salute.

A pesare, nella valutazione, non sarà un solo elemento ma 21 indicatori individuati per ‘pesare’ il grado del rischio. Un algoritmo tra tutti gli indicatori permetterà di definire se in un territorio le condizioni sono positive o di allerta.

E le decisioni saranno conseguenti. Ventuno, dunque, sono gli indicatori ‘sorvegliati speciali’.

Tra questi c’è anche l’indice di contagiosità R0 o Rt, che indica quante persone un soggetto positivo al virus può infettare. Perché non scatti l’allerta è necessario che tale valore si mantenga sotto l’1, come è attualmente pressochè in tutte le Regioni italiane.

Ma questo non è l’unico criterio dirimente, come ha rilevato lo stesso ministro della Salute Roberto Speranza. R0 “è molto importante – ha spiegato – ma non è un solo criterio a definire l’intero spettro del monitoraggio, e solo sulla base della ponderazione complessiva di tutti i 21 criteri indicati i presidenti di regione possono decidere misure di restrizione ulteriori”. (Fonti: Il Corriere della Sera, Ansa).