Palazzo Chigi, Monti restituisce al museo le statue volute da Berlusconi

Pubblicato il 28 Maggio 2012 - 12:31 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Berlusconi ne fece una questione d’orgoglio e di virilità, Mario Monti di austerity. Nel mezzo, tra un governo e l’altro, un gruppo scultoreo che il primo volle fortemente e fece restaurare per poi collocarlo dentro Palazzo Chigi e il secondo restituisce ora al luogo originario, ovvero il Museo delle Terme di Diocleziano a Roma. Tornano a casa insomma, Venere e Marte. Berlusconi restituì le braccia alla prima e la virilità perduta al secondo, facendone il “clou” delle decorazioni di palazzo Chigi. A dire il vero il Cavaliere si è dimostrato negli anni amante dei restauri, con una predilezione per quelli più arditi.

Nella sala stampa di palazzo Chigi volle, come sfondo, una copia della “Verità svelata nel tempo” di Tiepolo. Salvo poi correggere la versione originale facendo aggiungere un pudico velo a coprire il seno della dea. Risultava infatti imbarazzante il capezzolo divino che faceva capolino dietro il viso di un ministro tra un primo piano e l’altro. Ma non si esaurisce così l’amore per l’arte di Berlusconi. Alla statua di Marte fece aggiungere il fallo perduto. La cosa sollevò curiosità e qualche polemica: sia per il costo dell’operazione (70 milioni) sia per le dimensioni del nuovo fallo, pare un po’ azzardate.

Ora Monti imprime il suo marchio di austerity anche alle faccende estetiche del palazzo: e così Marte e Venere se ne tornano nel loro museo mentre la sala stampa è stata rinnovata con un sobrio e asettico sfondo azzurro.