Stefano Cucchi, COISP (Sindacato Polizia): “Ilaria Cucchi chieda scusa”

di redazione Blitz
Pubblicato il 4 Ottobre 2016 - 19:00 OLTRE 6 MESI FA
Stefano Cucchi, COISP (Sindacato Polizia): "Ilaria Cucchi chieda scusa"

Stefano Cucchi, COISP (Sindacato Polizia): “Ilaria Cucchi chieda scusa”

ROMA – La polizia contro Ilaria Cucchi: “Chieda scusa”. Polemica sul caso Stefano Cucchi dopo la perizia disposta dal giudice per le indagini preliminari dell’inchiesta bis secondo cui ad uccidere il geometra romano sarebbe stato un improvviso attacco epilettico.

In una testo inviato ad Affaritaliani.it Franco Maccari, segretario generale del COISP (il Sindacato Indipendente di Polizia), scrive:

“Stefano Cucchi non è morto per un presunto pestaggio. E stata l’epilessia a causare la morte improvvisa ed inaspettata dell’uomo fermato per droga, che soffriva da anni di patologia epilettica ed era in trattamento con farmaci anti-epilettici. A confermarlo sono i periti nominati dal gip per condurre un esame tecnico-scientifico nell’ambito della nuova inchiesta avviata dalla Procura di Roma nei confronti di cinque carabinieri. Insomma ancora una conferma alla vergognosa montatura mediatico-giudiziaria che per anni è servita a gettare fango su tutte le Forze dell’Ordine. In attesa ora che si definisca con una archiviazione il procedimento giudiziario, aspettiamo le scuse da parte di tutti coloro che – familiari, giornalisti, politici e quant’altro – che hanno sposato ad occhi chiusi la tesi dell’uccisione dell’uomo, in violento pestaggio senza neppure attendere un riscontro dei fatti. Fango su fango, diffamazione su diffamazione – prosegue Maccari – per dipingere le Forze dell’Ordine come schiere di violenti, che anziché tutelare la Sicurezza dei cittadini si lasciano andare a pestaggi, torture ed ogni genere di brutalità. Purtroppo è sempre più evidente che gli appartenenti alle Forze dell’Ordine che vengono coinvolti in drammatiche vicende come quella della morte di Cucchi, vengono lasciati da soli ad affrontare la canea mediatica e giudiziaria che si scatena contro di loro, con una assurda presunzione di colpevolezza che resiste persino alle pronunce giudiziarie e che rende davvero difficile per chiunque non abbandonarsi alla disperazione e allo sconforto di una vita distrutta nell’adempimento del proprio dovere”.

LA REPLICA DI ILARIA CUCCHI – Ma la sorella di Stefano Cucchi non si dà per vinta. Contattata da Affaritaliani si rifà a quanto già scritto su Facebook: “Con una perizia così ora sappiamo che finalmente abbiamo ottime possibilità di vedere processati gli indagati per omicidio preterintenzionale. Con buona pace dei medici e degli infermieri che vengono continuamente assolti. Non è il giurista Introna a definire il nesso causale – continua Ilaria Cucchi – ma saranno i magistrati della procura ed i giudici. E’ evidente che se Stefano fosse morto di epilessia, come ipotizzato nella perizia, secondo quanto dicono gli stessi periti ciò sarebbe stato possibile in funzione delle condizioni fortemente debilitate dalla sua magrezza e dalle lesioni subite nel pestaggio. Gli unici dati oggettivi scientifici che la perizia riconosce sono: il riconoscimento della duplice frattura della colonna e del globo vescicale che ha fermato il cuore”.