Stefano Cucchi. Pignatone apre a inchiesta bis. Ma il Sappe querela Ilaria

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Novembre 2014 - 16:17| Aggiornato il 4 Novembre 2014 OLTRE 6 MESI FA
Stefano Cucchi. Pignatone apre a inchiesta bis. Ma il Sappe querela Ilaria

Stefano Cucchi. Pignatone apre a inchiesta bis. Ma il Sappe querela Ilaria

ROMA – La famiglia di Stefano Cucchi incontra il procuratore di Roma Giuseppe Pignatone che si dice disponibile a riaprire una nuova inchiesta per capire quali siano state davvero le cause e la responsabilità della morte del geometra romano. Contemporaneamente il Sappe, sindacato di polizia penitenziaria querela Ilaria Cucchi per aver offeso l’onore della polizia.

Come prevedibile, insomma, la sentenza di Appello che ha visto assolti anche i medici (i poliziotti erano stati assolti già in primo grado) continua a far discutere. E oggi tre novembre, racconta Ilaria Cucchi, il procuratore Pignatone “si è impegnato a rivedere tutti gli atti sin dall’inizio”.

Si aspetta giustizia, Ilaria. Lo dice e lo ripete:

“Questa secondo voi è insufficienza di prove? – dice mostrando una foto di Stefano col volto tumefatto dopo le percosse – lo Stato non è stato in grado di garantire diritti a mio fratello da vivo e adesso non è in grado di dire chi lo ha ridotto così. Basta vedere questa foto e riflettere. Stefano è stato pestato e noi familiari ci aspettiamo che il procuratore Pignatone assicuri i responsabili alla giustizia”.

Un problema, non da poco, c’è. Si chiama prescrizione. Che a meno di cambio di capi di imputazione scatta tra circa due anni e mezzo. Pochissimi, ammesso e non concesso che inchiesta bis parta, coi tempi della giustizia italiana per un’inchiesta che parte da zero.

E poi c’è il Sappe che non ha gradito le esternazioni di Ilaria Cucchi dopo la sentenza. E che, ignorando forse che trattasi di sorella che cerca giustizia per un fratello morto in circostanze almeno poco chiare, querela. E lo annuncia con un comunicato non proprio gentile:

Dopo essersi improvvisata aspirante deputato prendiamo atto che Ilaria Cucchi vorrebbe ora vestire i panni di pm magari consegnando quelli da giudice al suo difensore per confezionare una sentenza sulla morte del fratello Stefano che più la soddisfi

Secondo il sindacato, poi,

“bisognerebbe mostrare pubblicamente anche le 250 fotografie fatte prima dell’esame autoptico (che dimostrano che sul corpo di Stefano Cucchi non c’era nulla) e non sempre e solo quella, terribile, scattata dopo l’autopsia e che presenta i classici segni del livor mortis. E quali sono le presunte nuove prove sulla morte del giovane che non sono state portate in dibattimento? “.

Domanda quest’ultima non irrilevante. Perché senza nuovi elementi inchiesta bis non potrà esserci. C’è intanto la querela del Sappe alla Cucchi

“a difesa dell’onore e del decoro della polizia penitenziaria”.