Stefano Delle Chiaie: è morto il neofascista imputato in tutte le stragi nere da Bologna a Piazza Fontana

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Settembre 2019 - 09:56 OLTRE 6 MESI FA
Stefano Delle Chiaie è morto

Stefano Delle Chiaie in uno dei tanti processi in cui è stato imputato

ROMA – Stefano Delle Chiaie, accusato di concorso in strage nell’attentato di Bologna, estremista di destra ed esponente di una destra radicale e spiritualista in seno al Movimento Sociale Italiano e fondatore di Avanguardia Nazionale, è morto la notte scorsa presso l’ospedale Vannini. Nato a Caserta nel 1936 per anni, pur di sfuggire alla giustizia italiana, ha vissuto da latitante fino a quando il 27 marzo del 1997 a Caracas non venne catturato dalla Polizia italiana.

Era stato associato anche al tentato golpe Borghese del 1970 e ad alcuni attentati ai treni. Diceva di lui il grande giornalista Andrea Barbato, intervistandolo, “lei è un imputato particolare. O è un colpevole molto fortunato, o è un innocente molto sfortunato”.

“La repressione non ci piega, ci moltiplica”: così lo scorso marzo Stefano Delle Chiaie scriveva sul blog della rinata Avanguardia nazionale. E dietro la recente aggressione al Verano di due giornalisti c’è il sospetto potesse esserci proprio Avanguardia. Ricercato per anni, latitante in Sud America per sfuggire alla giustizia italiana (che poi lo ha scagionato da ogni accusa) Stefano Delle Chiaie è stato collaboratore, con il boia di Lione Klaus Barbie, della dittatura boliviana negli anni ‘80: un gruppo che ha seminato morte e terrore.

Una volta tornato in Italia nel 1997, estradato dal Venezuela, processato per le stragi di Bologna e piazza Fontana a Milano, scagionato in primo e secondo grado, Stefano Delle Chiaie nel 1991, grazie alla concessione del Comune di Roma, ha aperto una ‘sede’ tv di Avanguardia Nazionale. Alle sue trasmissioni hanno presenziato i massimi esponenti della destra, sia nazionale che europea, suscitando non poche polemiche e controverse teorie. (fonte Agi)