Il mistero di Stefano Lorenzini alias Thomas Jay: esiste davvero?

Pubblicato il 16 Marzo 2012 - 01:50 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il Corriere Fiorentino racconta la storia di Stefano Lorenzini, alias Thomas Jay, e del romanzo che Fazi Editore dovrebbe pubblicare presto. La storia in realtà è misteriosa perché dell’uomo, che sarebbe nato ad Arezzo nel 1957 e poi arrivato negli Usa a 12 anni e ancora finito in carcere, non ci sarebbe traccia (almeno finora).

“Il critico e scrittore Samuel Atkins si sarebbe interessato di lui facendone pubblicare, all’insaputa di Lorenzini stesso, i romanzi. Stefano si sarebbe poi sposato con Ailie Clementi, una ragazza che avrebbe realizzato una tesi sulla sua scrittura, conosciuta durante un ricovero per esaurimento nervoso in ospedale. Ailie, a cui Thomas scrive nel suo libro, oggi, sarebbe la promotrice del movimento «Free Thomas Jay» (freethomasjay.com), il comitato che dal 1997 tenta di far riaprire il caso e ottenere la scarcerazione dello scrittore. La presidente del comitato è tale Giovanna Galeassi”, scrive il Corriere Fiorentino che è andato a cercare informazioni su Lorenziini.

” Ad Arezzo vivono alcune famiglie Lorenzini ma nessuna di queste (contattate telefonicamente) ha mai sentito parlare di Stefano. Il sito del Comitato è stato creato da poche settimane ed è stato registrato dallo stesso Fazi Editore”.

E ancora: “L’ambasciata italiana a Washington, contattata per mail, ci ha risposto: «Da ricerche effettuate sulla base dati degli italiani detenuti in America, non ci risulta il nominativo Stefano Lorenzini e nemmeno quello di Thomas Jay». Oltretutto il cognome, toscano, non sarebbe di origine aretina.”

L’unica traccia sarebbe un libro: scritto da Alessandra Libutti, finalista nel 2002 al Premio Italo Calvino, dal titolo: «Thomas Jay» e dalla trama che, secondo il racconto del Corriere fiorentino, sarebbe molto simile alla vita di Lorenzini.