Stoyan Zafirova, scambiato per un immigrato viene seppellito senza informare la famiglia

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Agosto 2013 - 08:55 OLTRE 6 MESI FA

Stoyan Zafirova, scambiato per un immigrato viene seppellito senza informare la famigliaRAGUSA – “Scambiato per un immigrato irregolare, per via del colore della sua pelle, e per questo seppellito in Sicilia senza nemmeno informare i suoi famigliari”. Il quotidiano britannico The Independent la ricostruisce così e punta il dito contro le autorità italiane. In realtà la triste storia di Stoyan Zafirova, cittadino bulgaro che avrebbe compiuto 24 anni settimana prossima, è leggermente diversa. Ma comunque sconcertante.

La ricostruisce il Corriere della Sera:

L’8 giugno scorso l’uomo, che viveva in provincia di Ragusa e faceva il programmatore informatico, viene travolto da un’auto mentre passeggia lungo la provinciale Pozzallo-Ispica, una strada molto trafficata in provincia di Ragusa. Zafirova, di buon mattino era solito fare lunghe passeggiate fuori dal centro abitato. Dopo l’impatto il responsabile dell’incidente, un uomo di 50 anni alla guida di una Mercedes, si ferma cercando di prestare soccorso.

Ma nonostante il tempestivo arrivò dell’ambulanza il giovane bulgaro muore ancor prima dell’intervento dei sanitari. In effetti in un primo momento, non avendo documenti di identità, Zafirova viene realmente scambiato per un immigrato irregolare. Uno dei tanti che in questi mesi sbarcano lungo le coste siciliane e spesso fanno perdere le tracce. Ma successivamente le forze dell’ordine accertano la sua vera identità mentre la procura della repubblica di Modica avvia le indagini.

Una settimana dopo, attraverso l’ambasciata bulgara, viene rintracciata la nonna di Zafirova e successivamente anche i genitori, che vivono a Malta. E qui c’è la parte comunque sconcertante della storia, stando almeno a quello che sostengono i parenti del programmatore informatico. Al sito Thelocal.it i genitori hanno dichiarato di essere stati dissuasi dal venire in Italia perché era impossibile per loro vedere il figlio, dato che erano ancora in corso le indagini. Ma ben sei settimane dopo l’incidente ricevono una lettera con l’invito a recuperare la salma. Incaricano un’impresa di pompe funebri di riportare il figlio a Malta ma a solo in quel momento scoprono che non è possibile perché Zofiran è già stato sepolto da 12 giorni nel cimitero di Pozzallo. Senza che nessuno si fosse preoccupato almeno di informare la famiglia.