Strage a Brescia, Francesca Alleruzzo perseguitata da tempo

Pubblicato il 5 Marzo 2012 - 19:38 OLTRE 6 MESI FA

BRESCIA, 5 MAR – Una mattina si era presentata a scuola con un occhio pesto, che forse avra' tentato di coprire con un velo di trucco. Spesso era in ritardo, arrivava trafelata, aveva la testa altrove. In una parola, Francesca Alleruzzo sembrava una donna distrutta. La causa e' emersa in tutta la sua tragicita' prima dell'alba di domenica mattina: il rapporto degenerato con l'ex marito.

Dai racconti di chi un paio di anni fa ha lavorato nello stesso istituto della maestra 45enne uccisa a bruciapelo da Mario Albanese, l'ex coniuge, emerge la trama di un film gia' visto: la relazione tra moglie e marito che si incrina, la separazione, le tensioni, le gelosie, lo scoppio della violenza, la tragedia. E sembra anche che Mario, in un'occasione, abbia sfogato la propria aggressivita' proprio alla scuola 'Raffaello Sanzio': si sarebbe presentato in segreteria, insultando il personale e buttando in terra un computer, pare perche' qualcuno aveva ripreso con troppa decisione Francesca. La sua Francesca, 'roba' sua. Un precedente dello stesso calibro degli sms inviati da Mario Albanese all'ex moglie: 'dove sei, ho controllato ma non ti ho trovato'.

Quasi certamente le colleghe della 45enne avevano capito che qualcosa non andava, che il padre delle sue tre bambine non le lasciava pace. Potrebbe essere questo il motivo per cui dall' istituto comprensivo 'Raffaello Sanzio' e' arrivato un cortese ma deciso no comment. Tutto il dolore per la perdita di Francesca l'hanno affidato alle parole colorate dei piccoli alunni, che hanno riempito di striscioni la grata che circonda una scala esterna della scuola.

''Anche se sei morta saremo al tuo fianco. Eri la maestra piu' brava del mondo'' recita un cartellone bianco con incollata una rosa rossa. Una bambina si chiede ''perche' tuo marito ha ucciso te, tua figlia Chiara, il suo fidanzato ed il tuo amico?''. ''I tuoi ragazzi della 2^ G e 2^ H ti porteranno sempre nei loro cuori''. Ai piedi dei cartelloni qualcuno ha lasciato rose e vasi di fiori. E alla fine delle lezioni in tanti, bambini e genitori, si sono fermati per salutare la maestra Francesca. ''Era dolcissima'' dice una mamma con le lacrime agli occhi. ''Non era insegnante di mio figlio, ma la conoscevo. Era una brava maestra'' spiega un'altra che tiene per mano il figlio, zaino in spalla. Su quella che si e' trasformata in una bacheca ci sono anche messaggi in arabo e cinese, cosi' come l'annuncio di una messa di suffragio che verra' celebrata martedi' alle 18.30 nella parrocchia San Luigi Gonzaga, richiesta dagli stessi genitori ed alunni. Come le maestre, anche il quartiere di San Polo si trincera nel silenzio. Il giorno dopo la tragedia la gente del quartiere non guarda di buon occhio le facce nuove. ''In fondo non abbiamo parole'' dice una vicina di casa. Con il silenzio si vuole difendere il dolore di famiglie sconvolte, la vita di tre bambine che dovranno imparare a vivere senza mamma e papa'. Le piccole sono state affidate ad un parente stretto della loro madre, che si prendera' cura di loro in attesa che il Tribunale dei minori disponga l'affido definitivo. Saranno i servizi sociali del comune di Brescia, per il momento, ad assicurarsi che le piccole ricevano la giusta assistenza. Nel frattempo la macchina della giustizia fa il suo lavoro: domani alle 9 Mario Albanese sara' sentito dal gip durante l' interrogatorio di garanzia. In giornata verranno anche eseguite le autopsie sulle quattro vittime.