Strage di Nassiriya, 18 anni fa l’attentato dove persero la vita 19 italiani. L’appello di un superstite: “Stato ci risarcisca”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Novembre 2021 - 10:27 OLTRE 6 MESI FA
Strage di Nassiriya

Strage di Nassiriya, 18 anni fa l’attentato dove persero la vita 19 italiani. L’appello di un superstite: “Stato ci risarcisca” (foto ANSA)

Oggi 12 novembre è la ricorrenza dell’attentato terroristico alla base italiana in Iraq di Nassiriya del 2003 contro le forze armate italiane impegnate nella missione militare denominata “Operazione Antica Babilonia”. Quel giorno del 2003 persero la vita 19 italiani, tra cui 12 Carabinieri, 5 soldati e due civili.

Nassiriya, 18 anni fa la strage dei militari italiani

Diciotto anni fa a Nassiriya, alle 10:40 locali (le 8:40 italiane), un’autocisterna con due terroristi a bordo forza l’entrata della base Maestrale. Lanciata a tutta velocità, ha all’interno quasi 300 chili di esplosivo. Il carabiniere Andrea Filippa, di guardia all’entrata, uccide uno dei due terroristi, ma il mezzo prosegue la sua corsa. L’esplosione fa saltare in aria il deposito munizioni. Il bilancio è terribile: 28 morti, di cui 19 italiani. E’ il più grave attacco subito dall’esercito italiano dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Strage di Nassiriya, l’appello del superstite Saccotelli

L’ex militare Riccardo Saccotelli, sopravvissuto alla strage, si appella al premier Draghi. “Faccio un appello chiedendo di intervenire, anche contro il parere dell’Avvocatura dello Stato, come accaduto in altri casi, per risarcire i sopravvissuti di Nassiriya”, dice all’Adkronos, che all’epoca della strage aveva 28 anni. Adesso non è più in servizio e da anni porta avanti una battaglia legale per ottenere il risarcimento danni. Si era già appellato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e all’ex primo ministro Conte. Ora torna a farlo ora con una “accorata richiesta di intervento e di vicinanza istituzionale, venuta a mancare in questi 18 anni che ci allontanano da quel mercoledì, giorno della strage”.

Saccotelli appare sconsolato, perché a suo avviso “lo Stato italiano si sente forte perché pensa che il passare del tempo e gli anniversari portano a dimenticare invece non è così. Il passare degli anni radica l’idea che il sacrificio sia stato inutile, che questo Stato non ti merita e che quello che hai fatto e quello in cui hai creduto non sia servito”.