Strage di Erba, l’appello al ministro Bonafede dell’avvocato di Rosa Bazzi e Olindo Romano

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Novembre 2018 - 10:08 OLTRE 6 MESI FA
Strage di Erba, l'appello al ministro Bonafede dell'avvocato di Rosa Bazzi e Olindo Romano

Strage di Erba, l’appello al ministro Bonafede dell’avvocato di Rosa Bazzi e Olindo Romano

ROMA – Dopo i servizi i Antonino Montelone delle Iene, la Corte di Cassazione ha concesso alla difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati all’ergastolo per la strage di Erba, di poter effettuare nuovi accertamenti. E ora Fabio Schembri, uno degli avvocati di Rosa e Olindo, intervistato da Radio Cusano, lancia un appello al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede:

“Mi auguro che il ministero della Giustizia nella persona del ministro Bonafede faccia le dovute ispezioni per sciogliere questo grande nodo, visto che i lati oscuri sono tanti, troppi. Ad esempio, non sono state messe agli atti molte intercettazioni ambientali importanti, soprattutto quelle riguardanti gli interrogatori in ospedale del super testimone Mario Frigerio, unico sopravvissuto alla strage”.

“Quel Frigerio – spiega l’avvocato – che all’inizio disse di essere stato aggredito da un uomo robusto, di carnagione olivastra con gli occhi scuri e più alto di lui, aggiungendo che poteva trattarsi di uno dei tanti extracomunitari che frequentavano abitualmente la casa di Azouz Marzouk dove è avvenuta la strage. Il nome di Olindo lo fece solo dopo le numerose sollecitazioni dei carabinieri e del luogotenente Gallorini.  Questi strani vuoti nelle registrazioni ambientali, fanno pensare a una manipolazione voluta per coprire qualcuno o qualcosa. Ora, a nostre spese, procederemo all’esame di quei pochi reperti trovati sulla scena del crimine, che si sono salvati dall’improvvida e altrettanto misteriosa distruzione non autorizzata decisa da un cancelliere dell’ufficio corpi di reato di Como”.

“I nostri consulenti, incaricati degli esami, opereranno gratuitamente; noi pagheremo i kit necessari agli esami. Ovviamente, ci auguriamo -ha concluso l’avvocato Schembri- che quando chiederemo alla magistratura di procedere all’esame dei reperti, non ci siano ulteriori strani intoppi. Speriamo che entro qualche mese riusciremo ad esaminare i reperti rimasti per poi chiedere la revisione del processo. Riteniamo che giunti a questo punto sia un passo dovuto, anche perché oltre ai reperti abbiamo ulteriori elementi nuovi che scagionano Olindo Romano e Rosa Bazzi”.