Strage Tempio Pausania, Angelo Frigeri e il rimorso per Pietro Azzena

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Maggio 2014 - 11:43 OLTRE 6 MESI FA
Angelo Frigeri (foto Facebook)

Angelo Frigeri (foto Facebook)

ROMA – Lo avevano arrestato due giorni dopo la strage di Tempio Pausania e lui, Angelo Frigeri, aveva confessato dopo poche ore. Davanti agli investigatori e agli inquirenti Angelo Frigeri ha raccontato più volte quanto accaduto nella casa dove è avvenuta la strage, lo scorso 17 maggio.

Frigeri ha ammesso di aver collaborato materialmente all’omicidio dei coniugi Azzena e del figlio Pietro di soli 12 anni. E avrebbe anche rivelato agli inquirenti di provare rimorso per l’omicidio di Pietro Azzena, la più piccola delle vittime. 

Secondo le prime ricostruzioni, riportate da La Nuova Sardegna, l’omicidio sarebbe nato dopo un litigio scoppiato a causa di un’autovettura, una Golf Gti nero brillante, che Frigeri aveva consegnato a Giovanni Azzena perché ne curasse la vendita. Il 32enne, infatti, aveva chiesto a Giulia Zanzani la restituzione immediata dell’auto. Ne sarebbe scaturita una lite. Frigeri avrebbe aggredito prima la donna, colpendola alla testa con una sbarra, e poi l’uomo, che era accorso nel salone alle urla della moglie. L’ultimo a essere ucciso sarebbe stato il bambino, che era appena tornato da scuola, e sarebbe dovuto andare agli allenamenti di calcio.