Strambino (Torino), uccide la moglie malata da tempo e poi si toglie la vita. Trovato un bigliettino: “Non soffrirà più”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Gennaio 2022 - 16:37 OLTRE 6 MESI FA
Strambino (Torino), marito e moglie trovati morti in auto: ipotesi omicidio-suicidio

Strambino (Torino), marito e moglie trovati morti in auto: ipotesi omicidio-suicidio (foto Ansa)

Ha ucciso la moglie, malata da tempo e poi si è tolto la vita. I cadaveri di un uomo, Corrado Aramino e una donna, Silvana Laurent, marito e moglie di 71 e 64 anni, sono stati ritrovati in un’auto all’interno di un cascinale a Strambino, nel Torinese. L’allarme era stato lanciato da alcuni parenti perché da giorni non riuscivano ad avere notizie dei due.

Il bigliettino

“Non ha sofferto e non soffrirà più. Chiedo scusa”. Lo ha scritto, su due biglietti, Corrado Aramino. Poche parole per spiegare dolore e disperazione. Condivisi con la compagna, Silvana Laurent.

I due erano uno accanto all’altra su una Fiat Panda, nel cortile di un cascinale a Strambino, nel Torinese. Il mezzo era parcheggiato sotto la tettoia dello stabile un tempo utilizzato come segheria, di proprietà dell’uomo.

Il ritrovamento dei corpi

I carabinieri sono arrivati in quel cascinale di via Don Ciocchetto, vicino ai binari della ferrovia Torino-Aosta, su segnalazione di alcuni famigliari. Da cinque giorni non li avevano più visti né sentiti. Nessuno aveva però ipotizzato un epilogo tanto tragico. Secondo il primo esame del medico legale, l’omicidio-suicidio sarebbe avvenuto almeno tre giorni fa. Ma serviranno ulteriori accertamenti per chiarire con esattezza quello che è accaduto.

Per questo le salme sono state trasportate alla medicina legale di Ivrea, a disposizione della procura. Corrado Aramino era un agricoltore molto noto in paese. Silvana Laurent, originaria della Valle d’Aosta, era impiegata come Oss in una comunità di Gressoney. Vivevano da tempo in una casa alle porte del centro di Strambino, a circa quattrocento metri dal cascinale in cui si è consumata la tragedia. In quei biglietti, secondo gli investigatori, tutta la disperazione dell’uomo, talmente forte da convincerlo a sparare per porre fine alle sofferenze. Quelle della compagna, certo, ma evidentemente anche alle sue.