Gli studenti in corteo, scontri in piazza. Napolitano apre agli studenti. Riforma al Senato, il voto slitta. Segui la diretta

Pubblicato il 22 Dicembre 2010 - 17:10 OLTRE 6 MESI FA

Sono di nuovo in piazza gli studenti anti-Gelmini. Hanno organizzato cortei in tutta Italia per fermare la riforma dell’università che è al rush finale, l’iter in Senato prosegue verso l’approvazione dopo la bagarre di ieri, 21 dicembre, e il pasticcio di Rosi Mauro, la vicepresidente di turno che ha fatto partire le votazioni a raffica. “Cortei a sorpresa, ma nessun assalto”, hanno promesso i giovani che vogliono rispondere con i fiori a chi li ha accusati di essere violenti e facinorosi.

A Giorgio Napolitano si sono rivolti in modo secco, in un appello. ”Gli scriviamo ‘Presidente’, non ‘caro’…”, ragiona Maurizio ad alta voce, mentre, assieme agli altri accalcati alle spalle, butta giu’ la lettera, per chiedere al Capo dello Stato di non firmare il ddl Gelmini. E il Quirinale ha incontrato gli studenti. Al termine dell’incontro i rappresentanti degli studenti si sono detti soddisfatti per l’incontro.

In piazza anche senza preavviso ma non per provocare solo per rivendicare ”lo spontaneismo del movimento”. Il 22 dicembre non vuole essere un bis del 14. Sono colorati ”perché non siamo black block”, e l’obiettivo è andare ”in direzione opposta alla zona rossa”. ‘Indasponibili’, è lo slogan.

L’unica certezza è dalle prime ore del mattino la partenza in una capitale blindata: ”Ore 9.30 a Roma in piazzale Aldo Moro, e a Piramide” e ancora da piazza Trilussa. Su una cosa però non transigono fino alla fine. Non chiedono una autorizzazione ufficiale alla Questura. Rivendicando il diritto ai loro ”cortei spontanei”: identici – sostengono – alle manifestazioni degli operai nelle fabbriche. ”Lo abbiamo sempre fatto in questi mesi, perché dovrebbe cambiare adesso la nostra modalità di manifestare il dissenso”, risponde Luigi Cafagna.

20.20. Ecco i dodici giovani che hanno incontrato oggi il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Sono stati scelti dagli studenti in lotta contro il ddl Gelmini perche’ ognuno di loro rappresentativo di un’ ”anima” del Movimento. 1) Luca Cafagna, 26 anni, romano, iscritto a Scienze politiche, Sapienza; 2) Fabio Gianfrancesco, 27 anni, romano, iscritto a Filosofia, Sapienza; 3) Claudio Riccio, 26 anni, di Bari, iscritto a Scienze politiche, Universita’ di Bari; 4) Elena Monticelli, 23 anni di Brindisi, iscritta a Economia, Sapienza; 5) Alessio Branciamore, 27 anni di Firenze, iscritto a Scienze politiche, Universita’ di Firenze 6) Giorgio Paterna, 26 anni, iscritto a Economia, Sapienza; 7) Simone Famularo, 22 anni romano, iscritto a Medicina, Sapienza; 8) Giulia Collaro, 23 anni, iscritta a Studi orientali, Sapienza; 9) Natascia Crimele, 24 anni romana, iscritta a Lettere, Sapienza; 10)Marta Autore, 24 anni, romana, iscritta a Fisica, Sapienza; 11)Massimiliano Tabusi, ‘ricercatore della Rete 29 aprile’ Sapienza; 12)Maurizio Plini, 28 anni romano, Ingegneria, Sapienza.

20.18. Gelmini punta l’indice contro ”la sinistra che non vuole le infrastrutture, non vuole il nucleare e neppure la riforma della giustizia e dell’universita’. Ma questo Paese – avverte – senza riforme non ha futuro. Non e’ possibile illudere i giovani dicendo che bastino piu’ risorse: in un momento di crisi economica, anche nell’universita’ occorre ottimizzare al meglio le risorse disponibili”.

20.17. La riforma dell’universita’ ”e’ un provvedimento storico, che archivia definitivamente il ’68 e archivia la sinistra che non vuole riformare il Paese”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, intervenendo telefonicamente ad un convegno degli Studenti per le liberta’ organizzato a Napoli.

19.59. In conferenza dei capogruppo si e’ raggiunto l’accordo per sbloccare i lavori di Aula. Il voto finale e’ previsto per domani alle ore 16. La discussione andra’ avanti stasera fino alle 21 e riprendera’ domani mattina alle ore 9.

19.59. Manifestazione contro la riforma universitaria oggi pomeriggio a Perugia. Alcune decine di studenti hanno sfilato per il centro inscenando un funerale. I giovani hanno portato a spalla una bara coperta da un drappo nero. Simbolo – hanno spiegato – ”dell’Universita’ pubblica che sta morendo”. La manifestazione si e’ svolta senza incidenti. E’ quindi terminata con un’assemblea di fronte al rettorato.