“L’australiana è stata violentata”: parola di psicologa. “Tunisino indagato”

Pubblicato il 12 Luglio 2012 - 21:41 OLTRE 6 MESI FA
Foto Lapresse

ROMA – Nell’arco di una giornata è stato “condannato”, “ricercato”, “assolto” e ora è “ufficialmente indagato” per il reato di violenza sessuale il ragazzo tunisino che all’alba di martedì potrebbe aver abusato di una giovane turista australiana nei pressi della stazione Termini di Roma. Una vicenda che sembrava essersi chiusa, tra lo stupore e l’incredulo, quando la giovane aveva ammesso di aver avuto un rapporto consenziente.

Ma ora la procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine. La notizia giunge dopo le rivelazioni fatte dalla psicologa, Pamela Bruni, del Policlinico Umberto I che giovedì mattina ha incontrato la ventiduenne trovata sanguinante nei pressi della stazione Termini. ”Forse era consenziente inizialmente – ha detto – ma non credo lo sia stata anche dopo”. Ma a scagionare il tunisino, in un primo momento, non erano state solo le deposizioni della ragazza, ma anche le immagini del circuito di videosorveglianza che immortalano i due mano nella mano poco prima della presunta violenza sessuale. Il giallo si infittisce, intanto la procura ha aperto un fascicolo, coordinato dal procuratore aggiunto Maria Monteleone, titolare del pool per i reati sessuali.

Scrive l’Ansa che la decisione di iscrivere il cittadino nordafricano nel registro degli indagati è arrivata al termine di una prima attività di indagine su quanto avvenuto in via Milazzo. In base ai dati raccolti dagli uomini della squadra Mobile, i pm di piazzale Clodio hanno proceduto ad indagare per il reato di violenza sessuale l’autore del presunto stupro, che mercoledì ha parlato di un rapporto consenziente. In un primo momento, infatti, la Procura aveva deciso di non accusarlo di alcun reato.

Per la psicologa Bruni, “dal colloquio che ho avuto con la ragazza emergerebbe un possibile stupro che la giovane ha voluto nascondere per la vergogna e la difficoltà di trovarsi in un paese straniero”. Non vuole denunciare l’aggressione ma solo andare via dall’Italia. Secondo il medico la ragazza “ha subìto uno stupro ma ha deciso di non denunciarlo per un sentimento di vergogna. Immagino – ha aggiunto la psicologa parlando con l’agenzia di stampa AdnKronos – che l’abbia fatto per il liberarsi del peso mediatico che l’ha circondata immediatamente e per evitare la trafila giudiziaria che l’avrebbe attesa. Una risposta emotiva diffusa fra le donne che subiscono aggressioni di questo tipo. Credo comunque – conclude il medico – di non essere molto lontana dalla verità rispetto all’abuso sessuale perché per la giovane ammettere la violenza si sarebbe tradotto anche nel dover restare a Roma mentre invece non vede l’ora di andare via dall’Italia e lasciarsi alle spalle l’intera vicenda”.