Stupro, commercialista di Cremona incastrato grazie alle neuroscienze

Pubblicato il 23 Febbraio 2012 - 18:14 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Una perizia che ha integrato i tradizionali test psico-diagnostici con gli strumenti delle moderne neuroscienze cognitive, l'Implicit Association Test (I.A.T.) e il T.A.R.A. (Time Antagonistic Response Alethiometerche) e' risultata determinante nella condanna a un anno di reclusione di un commercialista cremonese accusato di aver molestato sessualmente una stagista a cui era stata affidata da un istituto tecnico.

Lo sottolinea il gup di Cremona, Guido Salvini, nelle motivazioni della sentenza di condanna del professionista e il giudice ricorda come questa metodologia sia stata usata in Italia solo un'altra volta: nel processo per calunnia a carico di Annamaria Franzoni, condannata per l'omicidio del figlio Samuele a Cogne nel 2002. In questo caso, a essere sottoposta agli esperimenti e' stata la parte offesa.

''Deve subito essere sottolineato, al fine di evitare ogni equivoco – osserva il giudice – che tali metodologie nulla hanno a che vedere con gli antiquati tentativi di verificare la 'sincerita' di un soggetto tramite lie detectors o poligrafi, strumenti che pretenderebbero di fondare la valutazione su grossolani sintomi psico-fisici del periziando''.

L'esperimento, che ha ricreato la situazione in cui la ragazza, davanti al computer, e' stata molestata, ''ha dimostrato l'esistenza di un ricordo che risulta avere idoneita' lesiva ed e' congruente con il sintomo post-traumatico lamentato dalla persona offesa''.

''In relazione al nucleo essenziale del suo racconto – scrive il giudice in riferimento alla stagista – e cioe' quello che la vede vittima di toccamenti da parte dell'imputato, il suo ricordo autobiografico e' validato da tutte le prove effettuate''.

''Nel complesso quindi – scrive Salvini l'esame strumentale del ricordo autobiografico (della ragazza ndr.) permette di identificare come proprio e 'naturale' il ricordo corrispondente a quello descritto nell'accusa e costituisce una conferma delle prove narrative che erano state raccolte nel corso dell'indagine''.