Stupro di Capodanno: il colpevole si costituisce

Pubblicato il 9 Gennaio 2010 - 15:12 OLTRE 6 MESI FA

È un giovane romano, figlio di un professionista, l’autore della violenza sessuale ai danni di una ragazza di 24 anni, avvenuta la notte di Capodanno nel castello di Roccalvecce, vicino Viterbo. Il giovane si è presentato sabato, accompagnato da un avvocato, dal pm titolare dell’inchiesta Stefano D’Arma e ha ammesso di aver compiuto l’abuso.

Le indagini sul suo conto sono state però «congelate» dalla squadra mobile di Viterbo in quanto la ragazza non ha ancora presentato formale denuncia-querela sull’accaduto, che costituisce la condizione per procedere nei suoi confronti. La ragazza ha comunque sei mesi di tempo per rivolgersi alla magistratura.

L’episodio era giunto a conoscenza delle forze dell’ordine dopo che agenti del commissariato Flaminio Nuovo di Roma avevano raccolto la testimonianza della giovane – non ancora una denuncia – in ospedale. La vittima aveva raccontato di sospettare di essere stata stuprata al termine della festa di Capodanno nel Castello di Roccalvecce, una frazione di Viterbo.

Non era chiaro se lo stupro fosse stato compiuto da uno o più partecipanti alla festa che, approfittando del fatto che la giovane era ubriaca, erano entrati nella stanza del castello in cui si era appartata e, a turno, avevano abusato di lei. Le indagini si erano orientate subito su un gruppo di giovani studenti romani presenti alla festa, poi su un solo ragazzo che aveva accompagnato al castello la vittima.

«Sono arrabbiata e voglio giustizia. Ero storditadall’alcol. Ricordo che alcuni ragazzi mi hanno portato in una stanza. Quando mi sono svegliata, mi sono divincolata e ho visto fuggire uno di loro», aveva raccontato al Corriere la vittima pochi giorni dopo.

Il quadro clinico della violenza era confuso: la giovane potrebbe aver subito un atto sessuale non voluto mentre era in stato di incoscienza per aver bevuto troppo o per la somministrazione di qualche droga. Ma secondo la polizia c’erano comunque gli elementi che giustificano l’apertura di un fascicolo in procura per violenza sessuale.