Il Tar di Roma ha bocciato il ricorso di una donna che si era rifiutata di scendere da un treno perché senza Green pass, ma esibendo un tampone antigenico fatto a casa il giorno prima. Era stata denunciata per interruzione di pubblico servizio, un reato che prevede fino a un anno di pena.
Passeggera senza green pass blocca il treno, denunciata
E’ successo il 1 settembre, giorno in cui è entrato in vigore l’obbligo della certificazione verde per viaggiare, su un convoglio Italo partito da Reggio Calabria e diretto a Milano. Al momento del controllo da parte del capotreno, la donna è risultata non avere il Green pass e così, alla stazione di Roma, è stata allertata la Polizia ferroviaria per contestare la violazione. Agli agenti la donna ha mostrato la foto del referto di un tampone antigenico rapido comprato in farmacia e fatto a casa, ma la risposta degli agenti è stata chiara: la foto da lei mostrata non può sostituire la certificazione. Nel frattempo il treno ha accumulato almeno venti minuti di ritardo. Alla fine la passeggera è scesa dal convoglio e denunciata per interruzione di pubblico servizio.
Tar boccia il ricorso
Nei giorni successivi la donna con i suoi legali ha presentato un ricorso al Tar di Roma che nei giorni scorsi si è pronunciato. Il Tribunale amministrativo per il momento ha chiuso la questione sostenendo che la sanzione va contestata di fronte al giudice ordinario e che la “compatibilità costituzionale” non può essere portata di fronte al Tar “in sede cautelare”.