Superbollo, puoi eludere Fisco con targa straniera: trucco del prestanome

Pubblicato il 10 Maggio 2013 - 09:07 OLTRE 6 MESI FA
Superbollo, puoi eludere Fisco con targa straniera: trucco del prestanome

Foto Lapresse

ROMA – Hai un’auto di lusso e devi pagare il superbollo? Niente problema, basta usare una targa straniera. E sei anche nella legge. Lucio Valetti sul Fatto Quotidiano ci spiega gli escamotage che si possono usare, in Italia, per risparmiare e non infrangere la normativa.

Innanzitutto Valetti parte dal presupposto che questo è possibile perché non ci sono leggi europee che affrontano la materia in maniera uniforme. Non esiste cioè un regolamento unico.

Poi Valetti fa l’esempio del trucco più diffuso per eludere il Fisco:

Il caso più diffuso è quello del prestanome: un amico, un parente residente all’estero o magari un dipendente (in Italia la comunità romena ha superato il milione di persone). Non sussiste un esplicito divieto a guidare l’auto, per esempio, di un proprio operaio, anche tutti i giorni. L’unica limitazione viene dall’articolo 132 del Codice della strada: “Gli autoveicoli, i motoveicoli e i rimorchi immatricolati in uno Stato estero e che abbiano già adempiuto alle formalità doganali … sono ammessi a circolare in Italia per la durata massima di un anno, in base al certificato di immatricolazione dello Stato di origine”.

I controlli, spiega Valetti, sono pressoché impossibili:

Peccato che, non essendoci più “formalità doganali” tra i paesi Ue, stabilire la data ufficiale d’ingresso in Italia è affare impossibile. Non solo. Emergono altri dubbi (o sotterfugi?): basterebbe uscire un giorno dai confini per poi rientrare e azzerare così l’anno di bonus? E il riferimento all’immatricolazione nello stato di origine metterebbe fuorilegge tutte le auto con targa straniera più vecchie di un anno beccate sul suolo italiano senza nessun documento doganale comprovante l’ingresso meno di un anno prima? Non ci sono risposte chiare