Tamponi rapidi irregolari e fatti da operatori senza Green Pass: chiusi 21 punti prelievo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Febbraio 2022 - 10:04 OLTRE 6 MESI FA
Tamponi rapidi irregolari e fatti da operatori senza Green Pass: chiusi 21 punti prelievo

Tamponi rapidi irregolari e fatti da operatori senza Green Pass: chiusi 21 punti prelievo FOTO ANSA

Tamponi rapidi irregolari e fatti da personale sprovvisto di Green Pass, così i Carabinieri del reparto Nas chiudono 21 punti prelievo. Sospensione quindi di 21 punti di prelievo di tamponi rapidi condotti in condizioni igienico-strutturali carenti. Individuati poi 18 operatori che svolgevano l’attività privi del Green Pass. Il controllo negli ultimi 30 giorni ha interessato 1.360 farmacie e centri analisi, rilevando irregolarità presso 170 (il 12,5%) contestate 282 violazioni.

Le indagini e i tamponi rapidi irregolari

Sequestrati complessivamente 677 kit per tamponi rapidi risultati non idonei. L’estensione delle verifiche ha inoltre consentito di accertare ulteriori violazioni connesse con la regolare tenuta di farmaci e dispositivi medici. Eseguendo il sequestro di 650 confezioni di medicinali defustellati e 25.300 mascherine facciali irregolari. I controlli dei Carabinieri dei Nas sono partiti il mese scorso in tutta Italia principalmente per prevenire e contrastare il fenomeno dei cosiddetti “falsi positivi”. “E cioè soggetti già risultati positivi che si presentano presso un punto di prelievo con la tessera sanitaria di un altro soggetto No Vax al fine di fargli ottenere, alla scadenza del periodo di quarantena e successivamente a un test negativo effettuato da quest’ultimo, il Green Pass”.

Kit reagenti sballati

Le 282 violazioni contestate sono per uso di tamponi e kit reagenti non regolari i quali, non rispettando gli standard richiesti, potevano fornire un risultato inattendibile; mancata identificazione e registrazione delle persone sottoposte a test nonché irregolarità nella comunicazione delle risultanze nella piattaforma sanitaria informatica; inadeguatezza delle figure professionali impiegate nell’esecuzione dei tamponi, in quattro casi effettuati da personale non qualificato e in altri casi privo del Green Pass obbligatorio; effettuazione dei test in ambienti non idonei sotto il profilo igienico sanitario (androni di condominio, sottoscala, etc.), in locali promiscui o in totale assenza di autorizzazione regionale, aumentando il rischio di contagio.