Tangenti: arrestato Bruno Colantonio, funzionario dello Sviluppo economico

Pubblicato il 12 Aprile 2012 - 23:17 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Duemila euro per evitare una multa da 20 mila euro. Era la tangente che un funzionario del ministero dello Sviluppo Economico, Bruno Colantonio, aveva preteso da un imprenditore bolognese. Il funzionario, accusato di concussione, è stato arrestato dagli uomini del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza.

L'indagine, affidata al pm Paolo Ielo, è partita proprio dalla denuncia presentata dall'imprenditore che importa capi di abbigliamento dal Pakistan. Un'indagine amministrativa interna è stata avviata anche dal ministero che – si legge in una nota – ha anche avviato ''come da prassi, le procedure per la sospensione del funzionario''.

Un paio di mesi fa un carico di vestiario, arrivato dal paese asiatico, era stato bloccato alla dogana per presunte violazione delle regole sui marchi. All'imprenditore era stato prospettata una multa da 20 mila euro e quando si è rivolto al Ministero dello Sviluppo Economico per definire il contenzioso ha ricevuto da Colantonio, secondo quanto verificato dal pm Ielo, la proposta di chiudere la questione previo versamento di un balzello del 10 percento della sanzione. Ovvero 2.000 euro. L'imprenditore però ha deciso di denunciare il tutto ed, d'accordo con gli investigatori, per il funzionario e' scattata la trappola.

Nell'ufficio di Colantonio così sono state collocate una videocamera e altre attrezzature tecniche utili alle indagini fornite dallo Scico. Le banconote che sarebbero state usate in seguito per pagare la tangente sono state segnate. Alla consegna del denaro dunque c'è stata l'irruzione delle fiamme gialle comandate da Virginio Pomponi.

Colantonio si è giustificato con i finanzieri sostenendo che quei soldi che l'imprenditore gli stava dando erano solo ''un regalo''. Per gli investigatori erano la prova di una tangente ed e' stato arrestato. Ora rischia da quattro a 12 anni di reclusione. Le indagini però continuano. Si vuole verificare se la tangente chiesta all'imprenditore fosse un caso isolato o un'opera sistematica del funzionario. I dirigenti del Ministero ''si sono prontamente resi disponibili con gli inquirenti per ogni eventuale necessità''.