Tangenti, il pm di Bari chiede la condanna per falso dell’ex ministro Fitto

Pubblicato il 27 Gennaio 2012 - 20:10 OLTRE 6 MESI FA

BARI – Il pm della Procura di Bari Renato Nitti ha chiesto la condanna a due anni e otto mesi di reclusione per l'ex ministro e attuale deputato Pdl Raffaele Fitto, imputato per due presunti episodi di falso nell'ambito del processo denominato 'La Fiorita'.

La richiesta e' stata avanzata nel corso del procedimento con rito abbreviato che si sta celebrando davanti al gup del Tribunale di Bari, Giulia Romanazzi, e che rappresenta un stralcio del processo in corso dinanzi alla seconda sezione penale del Tribunale di Bari nel quale Fitto e' imputato insieme ad altre 60 persone.

Lo stralcio deriva dalla sentenza con la quale la Cassazione, il 17 gennaio 2011, accolse parzialmente il ricorso della Procura di Bari contro il proscioglimento dell'ex presidente della Regione Puglia e di altri 14 imputati. Per quanto riguarda la posizione di Fitto, il ricorso della Procura si riferiva alla sentenza con la quale l'11 dicembre 2009 il gup del Tribunale di Bari Rosa Calia Di Pinto aveva prosciolto l'allora governatore di Puglia dai reati di associazione per delinquere, concussione e falso, e lo aveva rinviato a giudizio per altre sei imputazioni (due presunti episodi di corruzione, tra i quali la presunta tangente da 500mila euro che avrebbe ricevuto dall'editore romano Giampaolo Angelucci per l'illecito finanziamento al suo partito 'La Puglia Prima di Tutto', un presunto episodio di peculato e due casi di abuso d'ufficio).

La Cassazione confermo' il proscioglimento dal reato associativo e dalla concussione, annullando con rinvio la sentenza limitatamente a due episodi di falso per un nuovo esame dinanzi al gup.

Nell'ambito di questo procedimento stralcio, quattro imputati, tra i quali Fitto, hanno chiesto il rito abbreviato. Il pm ha chiesto, inoltre, il rinvio a giudizio per gli altri 11 imputati che non hanno scelto riti alternativi, accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere, accesso abusivo al sistema informatico e falso. La prossima udienza e' fissata per il 3 febbraio.