Tangenti e appalti: ai domiciliari Lo Bosco, presidente Rfi

di redazione Blitz
Pubblicato il 29 Ottobre 2015 - 09:39 OLTRE 6 MESI FA
Tangenti per appalti: arrestato Lo Bosco, presidente Rfi

Tangenti per appalti: arrestato Lo Bosco, presidente Rfi

PALERMO – Tangenti per “oliare” appalti pubblici ed evitare intoppi: con questa accusa finisce ai domiciliari Dario Lo Bosco, presidente di Rfi, Rete ferroviaria italiana. La polizia di Palermo ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di Lo Bosco e di altri due funzionari pubblici. Tutti sono accusati di concussione e induzione indebita a dare o promettere utilità. Dario Lo Bosco avrebbe intascato una tangente di 58.650 euro legata ad un appalto per l’acquisto di un sensore per il monitoraggio delle corse dei treni.

Ai domiciliari anche due funzionari del Corpo forestale della Regione siciliana, arrestati per aver preso tangenti per un appalto relativo ai lavori di ammodernamento delle radiocomunicazioni della Forestale. Si tratta di Salvatore Marranca, che avrebbe ricevuto una mazzetta di 149.500 euro e Giuseppe Quattrocchi che se ne sarebbe intascati 90 mila. Lo Bosco è anche presidente dell’Azienda siciliana trasporti.

Nel’ indagine è coinvolto un grosso imprenditore agrigentino, Massimo Campione, titolare di una società di costruzioni. Fermato recentemente dalla polizia, è stato trovato con una lista di nomi, con accanto delle cifre: una sorta di libro mastro delle tangenti. L’ imprenditore starebbe collaborando con gli inquirenti.

Ecco cosa racconta Felice cavallaro sul Corriere della Sera:

Come in un incastro di scatole cinesi la Squadra Mobile di Palermo scopre una rete di tangenti attorno a un appalto da 26 milioni di euro per ammodernare la comunicazione della Forestale, la cosiddetta «Dorsale digitale», ma indagando su un imprenditore agrigentino scovato con un “libro mastro”, trova tracce di altre mazzette. Elargite per un progetto finalizzato a piazzare dei sensori capaci di seguire la corsa dei treni. Di qui l’arresto eccellente (ai domiciliari) del numero uno di Rfi, la Rete ferroviaria italiana, l’ingegnere Dario Lo Bosco, un docente universitario considerato volto nuovo di una Sicilia con professionisti molto vicini a quell’area dell’antimafia da qualche tempo sfregiata da inchieste che svelano invece grandi imposture.