Taranto: l’Ilva chiude a giorni? Ipotesi sequestro, la Regione tenta di salvarla

Pubblicato il 18 Luglio 2012 - 12:50 OLTRE 6 MESI FA
Foto Lapresse

TARANTO – L’Ilva di Taranto potrebbe chiudere a breve. Anche se la Regione Puglia ha votato una legge “ad hoc” che mira a salvare il colosso siderurgico. Ma i magistrati tarantini potrebbero disporre il sequestro dell’impianto a breve, forse a giorni, sostiene Domenico Palmiotti sul Sole 24 Ore.

I giudici della Procura di Taranto stanno conducendo un’inchiesta sul reato di disastro ambientale: tra gli indagati ci sono gli ex presidenti dell’Ilva, Emilio e Nicola Riva, e l’ex direttore del siderurgico pugliese, Luigi Capogrosso. I “bene informati”, spiega Palmiotti, dicono che a breve dovrebbe essere sequestrato l’impianto che porta inquinamento a Taranto, ma anche lavoro.

Proprio per evitare di lasciare migliaia di operai per strada, la Regione Puglia ha approvato in fretta e furia una nuova legge. La legge sulle emissioni inquinanti prevede che le aziende si adeguino ai livelli fissati dalla Regione. Se non lo fanno, saranno multate o sarà loro sospeso l’esercizio.

Lo strumento attraverso cui la Regione Puglia effettuerà questo controllo è la Valutazione del Rapporto Sanitario (Vds). Sarà stilato ogni anno da Ares, Asl e Arpa: in pratica bisognerà misurare quanti tumori o quante altre malattie legate all’inquinamento ci sono in determinate aree. Se ci sono troppi casi, gli impianti “colpevoli” dovranno utilizzare sistemi che evitino la diffusione delle polveri sottili. Se non lo fanno, scattano le sanzioni.

Il presidente della Provincia di Taranto, Gianni Florido, ha ricordato quanto sia importante per la città tutto l’indotto lavorativo dell’Ilva: “La siderurgia italiana è un sistema che esprime 30 mila posti di lavoro e ci sono pezzi importantissimi dell’economia e del manifatturiero alimentati dalle produzioni di Taranto. Mi auguro che i magistrati siano consapevoli di cosa l’Ilva, in termini di patrimonio industriale e di posti di lavoro, rappresenti non solo per Taranto e la Puglia ma per l’Italia”.