Taranto, violentò la nipote: il figlio lo uccide a mani nude

Pubblicato il 17 Settembre 2010 - 12:35 OLTRE 6 MESI FA

Ha ucciso l’anziano padre che era stato condannato a sei anni di reclusione per abusi sessuali nei confronti di una nipote, picchiandolo e bruciandone il cadavere: un uomo di 44 anni di Mottola è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria dagli agenti della Squadra Mobile di Taranto per omicidio volontario aggravato e distruzione e occultamento di cadavere. I resti della vittima, di 83 anni, sono stati trovati nelle campagne di Mottola su indicazione dell’omicida, che ha reso piena confessione al termine di un lungo interrogatorio in questura.

L’omicidio risalirebbe al 27 luglio scorso. Quel giorno il 44enne era andato a prendere il padre, che aveva ottenuto la revoca degli arresti domiciliari, da una casa di cura per anziani di Grottaglie. Lo ha accompagnato in un’abitazione di sua proprietà a Mottola e ha avuto con il genitore una violenta discussione culminata nell’omicidio.

Il 44enne sospettava che il padre avesse fatto delle avances anche a sua figlia. Un tarlo fisso che lo aveva sconvolto tanto da indurlo a uccidere il padre. Gli altri famigliari aveva denunciato la scomparsa dell’anziano, ma solo ieri è stato ritrovato il cadavere. L’anziano è stato ucciso a mani nude e poi bruciato in un vecchio serbatoio di eternit, dov’è stato lasciato per 12 ore. Il fermo è stato disposto dal pm della Procura di Taranto Raffaele Graziano, che si è recato sul luogo del ritrovamento del cadavere insieme al medico legale Marcello Chironi.

L’anziano era stato sottoposto agli arresti domiciliari il 9 dicembre 2009 con l’accusa di aver abusato ripetutamente della nipotina di 13 anni. In carcere finì invece la madre della ragazzina, una donna di 38 anni, che secondo gli investigatori avrebbe organizzato gli incontri ricevendo in cambio manciate di denaro. Il 13 luglio scorso il gup del Tribunale di Taranto Valeria Ingenito aveva condannato con il rito abbreviato a sei anni di reclusione l’anziano e a sei anni e otto mesi la madre della ragazzina, quest’ultima accusata di induzione e favoreggiamento della prostituzione ai danni della figlia.

Fu proprio il 44enne fermato oggi per l’omicidio del padre a presentare una denuncia, dopo aver notato che l’anziano padre si era invaghito della nipote 13enne che quasi quotidianamente riceveva in casa e con la quale talvolta si appartava in un garage. Si scoprì così che la madre della ragazzina era complice e riceveva piccole somme di denaro. Nell’abitazione dell’anziano la polizia trovò numerose confezioni di viagra. La madre della tredicenne è attualmente rinchiusa nel carcere di Lecce.