Tassa di stazionamento: “Io qui non pago”. L’esodo di 30 mila yacht

Pubblicato il 12 Gennaio 2012 - 12:36 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La tassa di stazionamento per gli yacht entrerà in vigore il prossimo primo maggio e già è partito l’esodo delle grandi barche. Per non pagare l’importo che vuole lo Stato scelgono l’estero: in Slovenia per esempio si risparmia anche fino al 40%.

In Italia ci sono 500 basi nautiche e stazionano 2150 mila imbarcazioni di diporto e “30 mila se ne stanno andando per raggiungere le coste slave ma anche Grecia, Turchia, Francia, Malta”, racconta Roberto Perocchio, presidente di Assomarinas, al Corriere della Sera.

Dalla parte dell’Adriatico slovena esultano perché registrano il tutto esaurito, grazie alla fuga delle barche italiane. A Muggia, sul litorale italiano, Roberto Sponza, il direttore di Porto San Rocco spiega: “Un disastro, siamo finiti fuori mercato. Abbiamo 546 posti barca, il 40% di stranieri, tedeschi, austriaci, ma anche ungheresi che non hanno più alcuna convenienza a tenere la barca qui. Un esempio? Il 30 metri di un mio cliente paga all’anno 19 mila euro di posto barca, forse come in Slovenia, più 27 mila di tassa di stazionamento che di là non esiste”.