No Tav, arresti in Val di Susa per aggressione a troupe del Corriere della Sera

Pubblicato il 29 Novembre 2012 - 08:42 OLTRE 6 MESI FA
Proteste No Tav in Val di Susa (Foto Lapresse)

TORINO – Diciannove persone sono state arrestate, o avranno obbligo di firma e di dimora, a Torino e in Val di Susa. Sono accusate di aver aggredito una troupe del Corriere della Sera, e dell’irruzione in uno studio di ingegneri, nell’ambito della protesta contro la Tav, la linea ferroviaria ad alta velocità tra Torino e Lione.

Delle 19 misure cautelari, consistono negli arresti domiciliari: 2 per l’aggressione ai giornalisti del Corriere Web, lo scorso febbraio a Chianocco, in Val di Susa. Altre sette riguardano invece l’irruzione lo scorso agosto a Torino alla Geovalsusa, studio tecnico impegnato in alcuni lavori propedeutici alla realizzazione dell’Alta velocità Torino-Lione.

Nell’irruzione alla Geovalsusa sarebbero coinvolti esponenti dei centri sociali torinesi Askatasuna e Gabrio. 

L’aggressione degli operatori del Corriere.tv era quella che il 29 febbraio avvenne dopo la diffusione di un video in cui si vedeva un dimostrante chiamare “pecorella” un carabiniere che non reagiva al suo sfogo. 

Le misure sono state eseguite in Piemonte, Lazio, Lombardia e Trentino.

Tra i provvedimenti restrittivi c’è il divieto di dimora a Torino per Francesco Richetto, considerato uno dei leader del movimento No Tav. Agli arresti domiciliari per l’aggressione alla troupe del Corriere della Sera web è finito invece Massimo Passamani, di Rovereto (Trento), già attualmente ai domiciliari per il reato di associazione per delinquere.

Oltre ai due arrestati per l’aggressione alla troupe vi sono anche sei indagati in stato di libertà, tra cui un cittadini francese. Tutti devono rispondere dei reati di violenza privata, danneggiamento e rapina. I 17 indagati per l’irruzione negli uffici della Geovalsusa devono rispondere di violazione di domicilio aggravata e violenza privata. Per tre di loro la Procura ha ipotizzato anche il reato di resistenza.