Tav: sassi e petardi contro la polizia, lanciati i lacrimogeni

Pubblicato il 23 Luglio 2011 - 00:42 OLTRE 6 MESI FA

CHIOMONTE (TORINO) – Torna la tensione a Chiomonte (Torino), intorno al cantiere della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione. Alcune centinaia di manifestanti che si oppongono alla costruzione della ferrovia si sono radunati in serata intorno al cantiere e, in più punti, dopo aver accatastato fascine di legno, rami e altri manufatti, hanno appiccato incendi. Hanno cominciato anche una fitta sassaiola contro le forze dell’ordine, puntando contro poliziotti, carabinieri, finanzieri, alpini e guardie forestali, potenti raggi laser.

Un gruppo di manifestanti completamente coperti con protezioni per l’autodifesa – ha riferito la Questura di Torino – ha anche cominciato a tagliare una parte della recinzione del cantiere. La polizia ha risposto con getti d’acqua degli idranti e, poi, con il lancio di alcuni lacrimogeni. I manifestanti, che si erano raggruppati nella zona della Val Clarea, nei pressi del viadotto dell’autostrada A32 Torino-Bardonecchia, si sono dispersi nei boschi.

Sempre secondo la Polizia, alcuni di coloro che hanno appiccati gli incendi indossavano maschere antigas. Il denso fumo causato dai roghi ha indotto le forze dell’ordine a chiudere l’autostrada per ragioni di sicurezza. Altri manifestanti si sono raggruppati nella zona della centrale elettrica di Chiomonte. Alcune decine di loro si sono aggrappati alla rete di recinzione del cantiere. Hanno cominciato a battere con bastoni di legno contro il cancello costruito per proteggere il cantiere.

Una cinquantina si sono staccati dal gruppo più numeroso e, muniti di torce elettriche, hanno cominciato a risalire la montagna seguendo alcuni sentieri nei boschi. Tensione – secondo la ricostruzione della Polizia – anche in altri punti della vasta zona intorno al cantiere, come l’area archeologica, dove – ha riferito la Questura di Torino – un gruppo di manifestanti ha lanciato bulloni, probabilmente con fionde, contro le forze dell’ordine che si erano disposte a protezione del sito archeologico. Bulloni e pietre – sempre secondo quanto riferito dalla Questura di Toirno – sono state lanciate dai manifestanti contro le forze dell’ordine dalla riva opposta a quella dove sono schierati Polizia e Carabinieri, all’altezza del ponte tibetano sul fiume Dora.