Taxi, vince la piazza. Intesa al ministero, Delrio si arrende

di redazione Blitz
Pubblicato il 22 Febbraio 2017 - 08:06 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Dopo giorni di protesta in tutta Italia e l’odierna manifestazione a Roma sfociata in momenti di tensione, tafferugli, a tratti vera e propria guerriglia urbana, i tassisti ritornano al lavoro. E’ la decisione condivisa con il governo, in un incontro che si è tenuto al ministero dei trasporti, sottoscritta da tutte le 21 sigle della categoria, secondo quanto ha resto noto il viceministro Riccardo Nencini. Il primo punto del documento – ha precisato – “è la sospensione immediata di ogni forma di protesta e la ripresa del servizio da domani, io spero anche da stasera”.

A Roma, dove oggi erano arrivati migliaia di tassisti da tutta Italia, si sono consumati gli scontri più violenti, soprattutto davanti alla Camera e alla sede del Pd, tra manifestanti e polizia, con un paio di partecipanti al corteo che sono finti in ospedale per trauma cranico. Diverse le bombe carta esplose davanti a Montecitorio. Lanci di bottiglie, finestre in frantumi e tavolini dei bar rovesciati. Traffico in tilt e il centro città nel caos.

La categoria era al sesto giorno di proteste contro l’emendamento al milleproroghe, per il cui superamento il governo stasera si è impegnato ad approvare un decreto. I tassisti hanno manifestato in diverse città d’Italia ma è nella capitale che hanno dato vita a blocchi, lanci di oggetti, e anche saluti ‘romani’. La mobilitazione a Roma si è tra l’altro oggi allargata anche alla categoria degli ambulanti che protestano contro la direttiva Bolkestein. I cortei si sono uniti, confusi, con lo stesso obiettivo, quello di far sentire il proprio malessere ai palazzi della politica.

E mentre durante la giornata il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, cercava una mediazione con le rappresentanze sindacali, chiedendo però di rinunciare a “violenza e minacce”, la sindaca Virginia Raggi è scesa in piazza per dare la sua solidarietà ai tassisti che protestavano. “Basta riforme calate dall’alto”, ha detto la sindaca M5s. Poi però, di fronte all’escalation delle violenze, ha corretto il tiro: “Manifestare è un diritto, usare la forza è inaccettabile. Al fianco di chi protesta civilmente. Ferma condanna verso chi ricorre alla violenza”.

Un intervento, quello della prima cittadina, che ha innescato la polemica politica, con i Dem che l’accusano di aver voluto cavalcare la protesta. Sono stati quattro i fermati per i disordini a Roma; ci sarebbero due appartenenti a Forza Nuova tra cui il leader romano Giuliano Castellino. Fermato anche il responsabile del lancio della bomba carta nei pressi di Montecitorio che ha danneggiato alcuni vetri. Al vaglio la posizione dell’uomo immortalato con il tirapugni durante i disordini davanti alla sede romana del Pd. Roma ha dunque vissuto una giornata difficile con il centro a tratti chiuso e le forze dell’ordine dispiegate ovunque.

Domani,22 febbraio, dunque i taxi torneranno nelle strade a lavorare ma per i trasporti non sarà una giornata tranquilla, visto che è stato annunciato lo stop di bus e metro. Su tutto l’ombra di una protesta dove le infiltrazioni di stampo più politico che sindacale vengono evidenziate da molti: “Sono fatti inaccettabili. La cronaca ci dirà quante persone che in essi sono stati protagonisti non erano lavoratori che manifestavano”, ha detto, tra gli altri, parlando in Aula della Camera il ministro per i Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro. Sulla giornata di proteste e violenze a Roma è intervenuta anche la Chiesa italiana: “Chi usa la violenza, non ha mai ragione”, ha detto il segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino.

“I diritti e i doveri vanno rispettati. Evidentemente sta mancando la capacità di un ascolto reciproco, che possa favorire una soluzione”, ha detto al Sir, a margine di un convegno che si svolgeva proprio nell’epicentro degli sconti, la Camera dei Deputati.

L’aggressione al regista di Gazebo