Teresa Costanza uccisa, di notte faceva la cubista: si faceva chiamare “Greta”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Marzo 2015 - 09:29 OLTRE 6 MESI FA
Teresa Costanza uccisa, di notte cubista: si faceva chiamare "Greta"

Teresa Costanza uccisa, di notte cubista: si faceva chiamare “Greta”

PORDENONE – Di giorno era Teresa, brillante laureata alla Bocconi e lavoratrice in una compagnia di assicurazioni. Di notte era Greta, cubista, ballerina di pole dance, ragazza immagine. Ma non è detto che Teresa Costanza, uccisa in un agguato dalle modalità mafiose insieme al fidanzato Trifone Ragone, avesse una doppia vita.

Roberto Sandri, dj e organizzatore di eventi di Pordenone, la conosceva bene: la chiamava per le sue serate, per esibirsi come ragazza immagine. Racconta una ragazza pulita e senza ombre. Ecco cosa dice a Ilaria Purassanta del Messaggero Veneto:

«Mi auguro che nessuno pensi male di lei guardando queste immagini, sbaglierebbe – precisa Roberto Sandri, 47enne dj e organizzatore di eventi, che spesso la invitava alle sue serate– . Porto il cubo con il palo agli eventi nei locali, è un gioco che diverte il pubblico. Teresa era la classica ragazza della porta accanto, sempre tranquilla e aggraziata. Non toccava mai una goccia d’alcol, beveva solamente succo d’ananas. Mai una volta che si fosse arrabbiata con qualcuno. Non ho mai avuto sentore che nella sua vita ci fossero tensioni o problematiche». Il noto dj friulano ha visto poche volte, invece, il fidanzato Trifone.

«Si volevano molto bene – racconta Sandri 47 anni, che lavora in ospedale e nel tempo libero si dedica alla sua passione, la musica – lui l’ho visto solamente una volta a una serata a Gemona. Era molto geloso di lei». A Sandri, che l’aveva chiamata al cellulare due settimane fa per proporle un evento a Cividale, aveva raccontato, che sarebbe stata via per un periodo ad aprile. «Quando l’ho sentita, non c’era traccia di preoccupazione nella sua voce – ricorda Sandri –, anzi era davvero tranquilla. Qui in Friuli Venezia Giulia non siamo abituati a simili agguati in stile mafioso. Ci vuole davvero una grande cattiveria per fare una cosa del genere a una coppia giovane così innamorata. Secondo me lei si trovava lì per caso, non c’entra nulla. Mi auguro che trovino presto i colpevoli».