Termosifoni: entro 31/12 nuovo impianto o multa fino a 2500 €

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Settembre 2016 - 10:10 OLTRE 6 MESI FA
Termosifoni: entro 31/12 nuovo impianto o multa fino a 2500 €

Termosifoni: entro 31/12 nuovo impianto o multa fino a 2500 €

ROMA – Termosifoni: entro 31/12 nuovo impianto o multa fino a 2500 €. L’attesa proroga è saltata, quindi resta fissata al 31 dicembre la data ultima perché le famiglie nei condomini con riscaldamento centralizzato installino il nuovo impianto che dota i termosifoni di valvola termostatica con contabilizzatore di calore. Chi non adegua gli impianti (alla normativa 102/2014) rischia una multa che va da 500 a 2500 euro, a seconda della regione di appartenenza.

Bisogna affrettarsi anche perché, in vista del termine ultimo e considerando che in molti aspettavano la proroga, i prezzi per l’aggiornamento degli impianti stanno salendo. In media ogni famiglia spende un migliaio di euro (ammortizzabile in 5/ 6 anni e tenendo conto delle detrazioni fiscali del 65%), mentre per ogni calorifero la spesa è in media tra i 70 e i 100 euro (ma può arrivare fino a 200).

Tutta la nuova normativa è volta al risparmio energetico e alla stima del consumo effettivo di ogni famiglia (e non più in base ai millesimi dell’immobile): ognuno potrà aprire o chiudere la valvola a secondo delle esigenze quotidiane. Su La Stampa, Sandra Riccio segnala le criticità della normativa e il possibile impatto sui conti familiari. Spiega il sindacato dei piccoli proprietari di casa che ci saranno dei rincari.

«E’ evidente che alcuni appartamenti, per esempio i piani alti e i piani inferiori a contatto con il terreno, si troveranno con un conteggio dei consumi che sarà più alto rispetto al passato – dice Angelo De Nicola, vicepresidente nazionale dell’Uppi -. In più, oltre alla spesa iniziale per la messa a norma di tutti i radiatori, bisognerà poi pagare ogni anno una società per tutti i conteggi, appartamento per appartamento» (per gli esperti però si tratta di 2-3 euro a radiatore all’anno). Ci sono poi casi estremi come quello di chi vive in un condominio con più appartamenti non occupati. Si ritroverà con spese lievitate perché dovrà accollarsi tutte le dispersioni del palazzo. (Sandra Riccio, La Stampa)