Appalti terremoto Abruzzo: indagini accelerano

Pubblicato il 15 Settembre 2010 - 20:53 OLTRE 6 MESI FA

Sta per subire un’accelerazione l’inchiesta della Procura distrettuale antimafia dell’Aquila sugli appalti per il G8 dell’Aquila e per la ricostruzione post-terremoto che ha già portato all’iscrizione nel registro degli indagati con l’ipotesi di corruzione del coordinatore nazionale del Pdl, Denis Verdini, e dell’imprenditore aquilano Ettore Barattelli, presidente del Consorzio Federico II.

Da quanto si apprende, dopo la pausa estiva i magistrati aquilani stanno per dare nuovo impulso all’attività di indagine con la convocazione come persone informate sui fatti di due nomi eccellenti: nei prossimi giorni la procura distrettuale ascolterà il presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, e il direttore della cassa di Risparmio dell’Aquila (Carispaq), Rinaldo Tordela.

Nei prossimi giorni sarà interrogato il 42enne imprenditore Ettore Barattelli, che è vice presidente dell’Ance della provincia dell’Aquila, consigliere di amministrazione della Carispaq e componente dell’assemblea dei soci della fondazione Carispaq. Barattelli è stato iscritto nel registro degli indagati dopo la sua deposizione spontanea davanti ai Pm aquilani nella quale ha respinto ogni addebito.

L’inchiesta portata avanti in collaborazione con la direzione nazionale antimafia per le eventuali infiltrazioni mafiose, in particolare ruota intorno all’attivita’ del Consorzio Federico II, costituito proprio per partecipare agli appalti per la ricostruzione nel quale figurano oltre alla famiglia Barattelli, le altre due aziende di costruzioni aquilane Vittorini Emidio e Marinelli-Equizi, e dalla Btp, un colosso italiano, del presidente dimissionario Riccardo Fusi, indagato nell’inchiesta di Firenze sui grandi eventi e il G8 della Maddalena dalla procura di Firenze, poi passata a Perugia.

Secondo l’accusa, i componenti del Consorzio avrebbero cercato di ottenere appalti nella ricostruzione attraverso la presentazione di politici influenti. Dall’inchiesta di Firenze che tra gli altri ha portato in carcere il presidente del consiglio superiore dei Lavori Pubblici, Angelo Balducci, l’imprenditore Diego Anemone, e al coinvolgimento del capo della protezione civile nazionale, Guido Bertolaso, ha preso vigore l’indagine aquilana alla luce del trasferimento degli atti basati soprattutto sulle intercettazioni.

Proprio dalle intercettazioni emergono le fasi che hanno portato alla costituzione del Consorzio: e Tordera ha un ruolo nella costituzione e nel collegamento tra i vari personaggi. Il presidente Chiodi invece parla con Fusi dal telefono di Verdini al quale l’imprenditore ha chiamato. Chiodi ha dichiarato più volte di non aver mai incontrato Fusi. Il consorzio Federico II, che è in corso di scioglimento, ha ottenuto alcuni appalti privati, ma non dalla protezione civile nazionale.