Terremoto Abruzzo: sfollati lamentano pressioni e minacce da Protezione Civile

Pubblicato il 23 Ottobre 2009 - 20:10 OLTRE 6 MESI FA

Proteste da alcuni sfollati nelle tendopoli dell’Aquilano per le difficoltà incontrate durante i colloqui per le nuove destinazioni provvisorie e per presunte pressioni su di loro che vengono tuttavia smentite dalla Protezione civile.

«Registriamo pressioni da parte degli impiegati che devono provvedere al nostro trasferimento» – spiega Antonietta Centofanti, sfollata nella tendopoli di San Giacomo e presidentessa del Comitato famigliari vittime della Casa dello Studente.

«Le persone che devono essere trasferite – dichiara – vengono ricevute individualmente in una tenda isolata all’interno dei singoli campi. Qui – aggiunge – ci sono due impiegati della protezione civile di cui non ci è stato dato di conoscere le generalità. All’inizio sono tutti gentili, ma poi basta un piccola resistenza per venire aggrediti».

Centofanti ha assistito a gran parte dei colloqui della sua tendopoli. «In alcuni casi – aggiunge – hanno minacciato di lasciarci senza servizi». Proteste anche dalla tendopoli di Collemaggio, dove la studentessa Luisana Sebastiani, e la pensionata Wilma Sordini hanno lamentato di essere state separate, nella nuova sistemazione, dai rispettivi nuclei familiari.

Fonti della Protezione civile hanno, da parte loro, escluso ogni forma di pressione sulle persone che tuttora vivono nelle tendopoli, sottolineando che sporadiche situazioni di disagio sono fisiologiche di fronte alla tragedia che ha colpito l’Abruzzo, ma che resta lo «straordinario lavoro svolto dai volontari che ha consentito di raggiungere risultati eccezionali a soli sei mesi dal terremoto».