Terremoto Abruzzo: sotto zero nelle tendopoli. Che fine hanno fatto le case per tutti prima dell’inverno?

Pubblicato il 14 Ottobre 2009 - 08:26 OLTRE 6 MESI FA

Tutti fuori dalle tendopoli entro l’inizio dell’inverno. Era il 17 aprile, dieci giorni dopo il terremoto che ha devastato l’Abruzzo, e l’impegno solenne lo prese il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Passa qualche mese, e l’uomo delle emergenze, il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso si espone: «Chiuderemo tutte le tendopoli entro fine settembre»

Poi arriva il 13 ottobre,il termometro scende per la prima volta sotto lo zero e gli abruzzesi senza casa e in tenda sono ancora tanti. Troppi. E, molti di loro, in attesa di un’abitazione  nuova, o che quella vecchia venga dichiarata agibile, la tenda non la vogliono lasciare. Non per masochismo, però.

Semplicemente perchè, le alternative offerte, non sempre sono percorribili. Per chi lavora a L’Aquila, per esempio, un residence a Sulmona non è una soluzione praticabile.

Il problema, però esiste. La consegna di 47 case costruite grazie alla Croce Rossa del Trentino sono bastate a tirare su uno show televisivo, ma adesso, esposti a un freddo che ghiaccia l’acqua nelle tubature, sparpagliate nei vari campi, ci sono ancora 6000 persone. Per Bertolaso sono «irriducibili», quasi fossero ultrà dalle pretese assurde.

Invece sono famiglie che si limitano a chiedere il rispetto degli impegni presi. Dal presidente e dallo stesso Bertolaso. Semplicemente, in attesa di case assegnate, non vogliono essere spostati ancora se non per andare in una sistemazione definitiva. Ed è difficile dargli torto.

Le tendopoli, in ogni caso, vengono lentamente smontate pezzo dopo pezzo.  In ritardo come ammette il capo della Protezione Civile, «per colpa delle ultime scosse di terremoto».

Bertolaso, per difendersi, ha scelto il contrattacco: «Ma siamo in condizioni di chiuderle tutte. Contemporaneamente si è però messo in moto un passa parola di irriducibili che stanno facendo circolare un messaggio: non bisogna cedere ai programmi del governo. Una bella strumentalizzazione».

Forse una strumentalizzazione. Di sicuro in tenda non si può più stare. Le case, però, non sono ancora pronte anche se l’inverno, quest’anno, ha una gran fretta di arrivare.