Terremoto Amatrice, Giovanna Gagliardi, poliziotta, perse la famiglia. La targa: “Sei la migliore”

di redazione Blitz
Pubblicato il 11 Aprile 2017 - 12:15 OLTRE 6 MESI FA
Terremoto Amatrice, Giovanna Gagliardi, poliziotta, perse la famiglia. La targa: "Sei la migliore"

Terremoto Amatrice, Giovanna Gagliardi, poliziotta, perse la famiglia. La targa: “Sei la migliore” (Foto Ansa)

CISTERNA (LATINA) – “Sei la migliore di noi”: con questa targa i poliziotti di Latina hanno voluto celebrare la loro collega Giovanna Gagliardi, assistente capo in commissariato, che nel terremoto del 24 agosto 2016 ha perso i figli, Leonardo e Ludovica, di 14 e 12 anni, il marito, Ezio Tulli, di 42 anni, agente della polizia stradale ad Aprilia, e i genitori. Lei e la sorella Elisabetta, di 50 anni, sono le uniche sopravvissute della famiglia, ricorda il Messaggero. 

La targa di riconoscimento è stata oggi consegnata a Giovanna Gagliardi in occasione delle celebrazioni del 165° anniversario della Polizia di Stato dal Questore di Latina, Giuseppe De Matteis. 

Scrive il quotidiano romano:

Un abbraccio commovente che ha strappato l’applauso più lungo e sentito della cerimonia. Anche il questore si è commosso nel ricordare quei momenti di dolore per Giovanna e per tutti i colleghi «Questo è l’abbraccio della polizia di Stato, l’unica famiglia rimasta a Giovanna – ha detto il questore – perché noi ci siamo sempre. Giovanna è figlia di poliziotti, è stata moglie di un poliziotto e forse sarebbe stata mamma di un poliziotto. Giovanna è l’esempio di cosa significa “sacrificio e onore”».

Un altro particolare omaggio, nel corso della cerimonia che si è svolta nella città di Cisterna (Latina), è stato poi consegnato dal Questore allo scrittore pontino Antonio Pennacchi, Premio Strega con “Canale Mussolini”. A lui, definito ironicamente “pericoloso eversore”, il Questore ha consegnato un vecchio verbale di polizia risalente al 1969, al giorno in cui Pennacchi venne sorpreso dalla polizia mentre, ancora giovanissimo, affiggeva manifesti marxisti-leninisti sulla facciata di Palazzo M, il simbolo del fascismo.